Al triplice fischio dell’ultima giornata era già scattato il toto allenatori della prossima serie A. Il futuro già deciso di Allegri, il destino segnato di Spalletti, l’attesa di e per Conte, oltre ai giudizi sulle stagioni di Gattuso e Inzaghi senza tralasciare nuove chances e prospettive che si sarebbero aperte da lì a poco grazie al più classico degli effeti domino. Si ipotizzava che la capostipite di ogni scelta tecnica sarebbe stata inevitabilmente la Juventus: da Guardiola a Pochettino, da Inzaghi a Sarri, passando per Mihajlovic e ritorni al passato con Deschamps… Tutto fermo ancora, forse aspettando uno dei quattro finalisti delle coppe europee, ma intanto qualcuno non è rimasto a guardare.
Gennaro Gattuso ha svuotato il suo armadietto, rinunciato al suo ingaggio e al suo contratto, tutelando i suoi collaboratori, e ha salutato il Milan. Traguardo mancato in stagione, per il settimo anno senza rossoneri in Champions, ma quella del tecnico calabrese è una figura che sa piacere a prescindere e ora si metterà alla finestra. Così la panchina di Milanello potrebbe trovare la soluzione prima della Vecchia Signora ma l’organigramma societario, ancora sotto gli effetti di un cataclisma, potrebbe complicare le cose.
Tra le posizione indecise c’era Gasperini ma il trionfo della Dea ha avuto la meglio su tutto: niente Capitale, Bergamo è il nuovo paradiso terrestre e quindi la società di Trigoria ha dovuto incassare un altro no dopo quello di Conte. Gasp va dunque a far compagnia alle poche certezze della nuova serie A: Ancelotti, Semplici (appena confermato dalla Spal), oltre alla novità Conte in casa Inter. Sul resto è necessario attendere: De Zerbi è confermato dal Sassuolo ma lui stesso è il primo a non autoconfermarsi, un po’ come Sinisa Mihajlovic a Bologna, mentre Firenze e Genoa vogliono volti nuovi per cancellare il dramma sfiorato dell’ultimo campionato. Insomma al momento in pochi hanno le idee chiare, di soluzioni ce ne sono tante, di tempo assai poco.
(fonte: agenzia ufficiale ss lazio)