di Alessandro DE CAROLIS

La panchina nerazzurra cambia ancora, dopo i due anni di Luciano Spalletti ecco l’arrivo di Antonio Conte. Un ingaggio da top player per rilanciare l’Inter a livello italiano ed europeo. Oggi è arrivato il comunicato ufficiale della società e le sue prime parole in nerazzurro:

“Sono i gesti, gli sguardi, i dettagli, a definire Antonio Conte. Una vita dedicata al calcio, fin da piccolo. Appassionato e innamorato del pallone al punto da farlo diventare l’obiettivo da perseguire – diventando calciatore – e anche il mezzo migliore per potersi esprimere, per lasciare un segno. In campo e in panchina. Determinato e ambizioso, Antonio Conte inizia il suo viaggio con l’Inter: due entità con lo stesso obiettivo, lo stesso orizzonte, quello della vittoria. Testa, cuore e gambe sono le parole chiave della carriera di Conte, nato a Lecce il 31 luglio 1969. Testa: come le idee chiare che ha sempre avuto sul terreno di gioco, quando giocava come centrocampista e i suoi allenatori erano certi che avrebbe proseguito la carriera vestendo i panni del mister. Cuore: come quello che ha messo e mette in ogni sua avventura, alimentando sempre nei compagni e nei suoi giocatori un senso di appartenenza necessario a raggiungere gli obiettivi più importanti. Gambe: quelle per lavorare con intensità durante gli allenamenti e i match, da vivere tutti al massimo. Lavoro e sudore, unità d’intenti e identità. Come quelli della Nazionale azzurra agli Europei 2016. L’Italia di Conte, eliminata ai calci di rigore dalla Germania, emozionò e compattò un’intera nazione. E anche all’estero ha lasciato la sua impronta, vincendo alla prima stagione la Premier League. Ora la sfida di Antonio Conte è la stessa di tutto il mondo nerazzurro: continuare a correre, per riportare l’Inter nell’elite del calcio europeo”.

“Inizia un nuovo capitolo della mia vita, sono entusiasta. Cercherò con il lavoro di ricambiare tutta la fiducia che il Presidente e i dirigenti hanno riposto in me. Ho scelto l’Inter per la società, per la serietà e l’ambizione del progetto. Per la sua storia. Mi ha colpito la chiarezza del club e la voglia di riportare l’Inter dove merita” 

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