di Claudio Chiarini

Il Var dell’Associazione Italiana Arbitri ieri sera si è reso protagonista di un evento che costituisce una prima assoluta, addirittura un record mondiale: l’arbitro Guida ha concesso un rigore a un giocatore che aveva appena ammesso apertamente e pubblicamente di aver simulato, implorando oltretutto di non essere ammonito.




Ma si sa, il Var e il decisionismo possono tutto.

L’episodio è accaduto nella partita Spal-Lazio, ovviamente ai danni della società capitolina. Non sarebbe potuto essere altrimenti. Dopo aver negato la Champions alla Prima Squadra della Capitale lo scorso campionato, commettendo una serie incredibile (ma vera) di errori, torti e soprusi, ecco che nella partita di ieri sera, forse decisiva per la corsa alla Champions League, il Var attraverso i suoi “esperti”, Guida in campo e Orsato alla review, ha killerato ancora una volta le ambizioni dei biancazzurri.




Come se non bastasse il fatto è stato tenuto sotto silenzio, roba che se fosse accaduto a qualsiasi altra squadra di vertice (ma alle altre squadre misure del genere non vengono elargite…) avrebbe scatenato un putiferio senza fine a livello mediatico. Invece, su questo doppio scempio arbitrale è piombato il silenzio. Doppio perché alla Lazio, per di più, era stato appena negato un evidente rigore su Lucas Leiva, spintonato e sbilanciato da un difensore avversario mentre stava tirando in porta solo davanti al portiere.

Con il favore del turno infrasettimanale notturno, peraltro, il servizio con le immagini di Spal-Lazio è stato trasmesso per ultimo, molto dopo la mezzanotte, sia dalla Rai che da Sky. Che sembravano sfidarsi, quasi in duello di melina all’ultimo ritardo. Ovviamente con grave pregiudizio di tante persone, che il giorno dopo lavorano, non possono restare sveglie per vedere le ultime immagini e si sono “perse” queste performances da record.




Il “fattaccio” è stato liquidato in pochissimi secondi, peraltro con un commento quasi indicibile, nel senso che non hanno ahiloro fatto in tempo a dire alcunché.

Mandati in onda i rispettivi servizi a notte abbondantemente inoltrata, mentre sulla Rai (emittente nominalmente pubblica, ma colorata a toni giallorossi palesemente esibiti  in 90° Minuto) non sono state neppure menzionate l’ammissione e le scuse di Cionek per aver simulato il fallo da rigore (Patric lo sfiora dopo che lo spallino si è tuffato in area), a Sky (emittente a matrice smaccatamente romanista) sono stati addirittura capaci di dire che c’erano sia la simulazione che il fallo, dimostrando salomonicamente di sapersi arrampicare sugli specchi senza alcuna remora.

Subito dopo, entrambe le trasmissioni sono state chiuse: “Siamo nettissimo in ritardo”, hanno detto. Ma è tutto normale, se non fosse per il povero “Guida” e “Quelli del Var” che hanno stabilito un record clamoroso senza che nell’etere italiana nessuno ne venisse a conoscenza…






1 commento

  1. Guardate che Cionek era in diffida,e non ha detto che non era fallo,bensi che non era simulazione….La cosa è ben diversa…

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