Lorenzo Minotti, ex difensore del Parma e della Nazionale e ora commentatore Sky, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Sul VAR credo che sia una necessità ormai, in una società in cui la tecnologia la fa da padrone. Se non ci fosse il VAR le immagini arriverebbero su tutti gli smartphone 10 secondi dopo e le polemiche dilagherebbero: la tecnologia aiuta a individuare irregolarità che altrimenti sfuggirebbero. Resta però uno strumento in mano a uomini e ci si può trovare di fronte a casi limite. Andrebbe fatta chiarezza sull’interpretazione dei falli di mano, la casistica andrebbe uniformata il più possibile per non lasciare spazio a dubbi: l’unica critica può riguardare lo spulciare particolari quasi ininfluente, come il gol annullato a Floccari per l’ostruzione di un altro giocatore della Spal contro la Sampdoria che era forse in fuorigioco di due centimetri. In Champions League questo strumento sta funzionando invece molto bene, sottolineando in maniera puntuale gli errori.




Non ci si poteva aspettare un impatto del genere del Parma in Serie A, credo si possa considerare a tutti gli effetti la sorpresa di questo campionato. Gioca un calcio difensivo, di sofferenza e sacrificio colpendo con le ripartenze con l’intuizione geniale della coppia Gervinho-Inglese, che permette di sfruttare il lavoro del resto della squadra. Nelle statistiche degli ultimi anni emerge come raramente le neopromosse siano riuscite a far bene come il Parma di quest’anno.

A me la Lazio piace molto, credo che l’anno scorso abbia illuso un po’ tutti perché è una squadra che ha reso al mille per cento. Ci sono giocatori fondamentali come Luis Alberto e Milinkovic-Savic che non hanno avuto lo stesso rendimento, ma la Lazio è in corsa per l’obiettivo del quarto posto e credo che abbia lavorato bene, al di là dei rammarichi per alcune occasioni sprecate e per alcuni acquisti che potevano dare di più, come ad esempio Berisha. Bisogna fare i complimenti a Simone Inzaghi che sta mantenendo bene la leadership della squadra e a Roma sappiamo che dopo tre anni non è facile.




Quest’anno Immobile ha segnato un po’ meno, ma mancano i gol di Milinkovic-Savic e Luis Alberto che l’anno scorso hanno fatto pesantemente la differenza. Il serbo ha pagato forse il Mondiale e le troppe chiacchiere di mercato, il suo sostegno al gioco e le sue conclusioni erano state devastanti. L’anno scorso la Lazio segnava con una facilità e una continuità fuori dal comune, quest’anno c’è stata meno continuità anche a causa di tanti problemi fisici ed infortuni. Ci sono giocatori come Acerbi che mi stanno sorprendendo favorevolmente, non era facile sostituire De Vrij, per continuità di presenze ricorda un po’ il rendimento che avevo io che negli anni del Parma saltavo pochissime partite. Mi piace anche Correa, ha margini di miglioramento strepitosi e deve fare il salto decisivo a livello di continuità ed autostima.






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