Una volta si festeggiava un gol urlando mucchione a bordo campo, adesso il mucchione è al centro classifica nei posti che vogliono dire non solo Europa League, ma anche Champions.
Milan, Lazio, Atalanta, Roma e poi le sorprese Sassuolo e Sampdoria, con le rientranti Torino e Fiorentina. Ogni squadra ha la sua storia ed il suo percorso, e le posizioni in graduatoria devono essere contestualizzate. Granata e Viola sono rientrate in corsa più per demerito delle avversarie che per meriti propri. L’unica ad essere costante sembra la squadra di Gasperini, che dopo lo s dell’eliminazione estiva sta ritornando ai livelli che conosce. Quelli da dove è lontana la squadra di Simone Inzaghi. Nelle ultime cinque gare, quattro pareggi ed una sconfitta, proprio contro gli orobici. E da qui la valutazione sulle altre contendenti.
Non stanno viaggiando ad una media straordinaria ne Milan ne Roma. Entrambe faticano a fare risultato, faticano ad esprimere un bel gioco e spesso i punti che sono messi in cantiere portano il suffisso fortuna o sviste arbitrali. Il tutto mascherato dietro il termine grinta, ma chi osserva il calcio si rende conto che non è così. Sul loro rendimento in campionato ha influito anche il cammino di coppa, dove i rossoneri sono stati eliminati all’ultimo turno mentre i giallorossi sono andati avanti più per i demeriti altrui che per le proprie glorie.
Sul cammino di tutte influiscono i risultati non solo negli scontri diretti, ma anche quelli con le piccole. Che sono diventate le vere mine vaganti. La sensazione è che nonostante possano non arrivare le vittorie, anche con i pareggi si lotta. Basta guardare la Lazio, basta guardare la Fiorentina, le due squadre che hanno avuto la striscia più lunga di segni X. Eppure sono ancora lì, a poche lunghezze dal quarto posto. Alla fine dei conti, saranno le rose a fare la differenza, e la continuità di risultati. Forse mai come quest’anno la corsa per un posto in Europa apre ad ventaglio di squadre più ampio del solito.
(fonte: sslazio.it)