di Giorgio BICOCCHI

Un quarto d’ora prima del funerale di Felice Pulici, pochi istanti dopo l’arrivo del carro funebre dal Lungotevere, ecco materializzarsi la sagoma di Dino Zoff fino a comparire in Viale Mazzini verso la Chiesa del Cristo Re. Carismatico Dino! Sempre bello vederlo nel suo loden blu, subito attorniato da amici e tifosi. Dino e Felice, Felice e Dino. Uno lombardo, l’altro friulano. Hanno fatto coppia nella Lazio di Cragnotti, e che coppia. Prima, quando Dino riporto’ la Lazio in Europa dopo tempo immemore. Dopo, quando il Campione del Mondo venne eletto Presidente e Felice Pulici era figura dirigenziale di riferimento per tutti. Per i nuovi giocatori, per i dirigenti societari, per il settore giovanile, per tutti i tifosi biancazzurri.

Ultimamente Dino on era stato troppo bene, ma non ha voluto mancare all’ultimo saluto all’amico caro. Lui, classe ’41, quattro anni più grande di Felice. Trasferte, chiacchierate, approfondimenti su giocatori da ingaggiare o cedere. Chissà se Zoff, salendo i gradini del Cristo Re, avrà velocemente riavvolto il nastro dei ricordi della sua leggendaria carriera.

Poi in chiesa, come da copione, Dino non ha guadagnato le prime file. Si è seduto in fondo, asciugandosi ogni tanto gli occhiali. Dando un saluto furtivo a chi, da lontano o da vicino, lo riconosceva. E quando la bara di Felice ha guadagnato l’uscita con il commovente coro “Pu-Pu-Pulici” a fare da colonna sonora, si è alzato il bavero del cappotto e, lentamente, ha ridisceso gli scalini del Cristo Re tornando nella luminosa casa che quasi si affaccia sul vecchio “Maestrelli”. Un po’ più solo, ancora più innamorato della Lazio e dei suoi eroi…

(Fonte: sslazio.org)

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