Il giornalista e telecronista Mediaset Bruno Longhi è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Se analizziamo l’ultima giornata di campionato, Lazio e Inter arrivano all’appuntamento decisivo con il cruccio di aver dominato contro Crotone e Sassuolo e non aver vinto la partita. I biancazzurri mi sembrano in salute nonostante le assenze, ma anche l’Inter ha perso in maniera rocambolesca e immeritata contro il Sassuolo. Guardando però la stagione nel suo complesso, la Lazio ha dato più dell’Inter che ha pagato un po’ lo scotto delle sue lacune dopo un ottimo inizio. La Lazio è stata a tratti un po’ discontinua, ma veder giocare la squadra di Inzaghi è stato un piacere per tutto l’anno.




La forza della Lazio è stata la capacità di mantenere stile e qualità a prescindere dagli interpreti, che sono stati intercambiabili. Una squadra camaleontica in grado di far bene, il gioco sbarazzino e divertente di giocare della Lazio emoziona. Felipe Anderson è un giocatore che ho nel cuore, pur senza aver avuto l’esplosione che si paventava, quando cambia passo è un calciatore che dà la paga a tutti gli avversari. In questo campionato il brasiliano è l’unico giocatore capace di spaccare le difese solo con le accelerazioni, assieme a Douglas Costa della Juventus.




Su De Vrij ho le idee abbastanza chiare: il professionista deve fare il suo dovere e giocare, se poi la società per motivi che possono riguardare l’aspetto psicologico del calciatore, decidesse altrimenti, ho rispetto della valutazione. Ci sono giocatori che sanno di dover andare a giocare da altre parti in anticipo, Roberto Baggio giocò una finale di Coppa UEFA contro la Juventus un mese prima di andare a Torino, quest’anno Reina ha affrontato il Milan da avversario sapendo che avrebbe già lasciato Napoli per i rossoneri. La valutazione spetta all’allenatore che valuterà al meglio la situazione.




E’ fuor di dubbio che al momento Ciro Immobile sia il miglior attaccante italiano in circolazione. E’ letale quando ha l’opportunità di segnare, poi qualche gol lo sbagliano tutti ma è evidente che la Lazio ha un fenomeno in attacco. Così come un elemento di qualità fuori dalla media è Milinkovic-Savic, considerando la sua giovane età: il serbo ha già la maturità tecnica ed agonista di un trentenne.






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