Quest’oggi il centrocampista biancoceleste Alessandro Murgia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM e di Lazio Style Channel, 233 di Sky.




“Gli ultimi episodi arbitrali hanno provocato della rabbia che dovremo riversare sul campo restando concentrati sui nostri obiettivi, non sarà facile ed è ancora difficile accettare delle decisioni errate su alcuni episodi chiari, ma noi siamo dei professionisti e dobbiamo continuare a dare il meglio. Gli arbitri fanno le loro scelte, ma a prescindere da queste dobbiamo continuare a lavorare al massimo per ottenere ciò che vogliamo. Il mister è un grande motivatore, è tra i più preparati della Serie A sotto questo punto di vista. Ho visto la sua crescita in questi anni ed è fantastico sotto questo aspetto: le sue parole ci danno grande carica e determinazione, ci serve proprio questo: dobbiamo continuare ad essere squadra. Abbiamo un gruppo ed uno staff fantastico, la società ci sta aiutando e per questo dobbiamo continuare a remare insieme verso la stessa direzione. Il nostro tecnico al rientro ci ha detto proprio questo.




Giovedì ci servirà una partita intensa nella quale dovremo mettere in mostra grande concentrazione: in Europa tutte le squadre riescono a farti male, dovremo essere aggressivi e dovremo centrare un risultato positivo. Possiamo farcela, ma tutto dipenderà dalla nostra prova: sarà difficile. Noi prepareremo la sfida al meglio provando ad ottenere la qualificazione per il prossimo turno della UEFA Europa League. Quest’ultima competizione è molto difficile, anche a livello fisico per i ritmi con i quali si disputano le varie sfide: sono felice dello spazio che mi sta concedendo il mister. Al mio fianco ho giocatori molto, ma io provo sempre a dare il mio contributo. Sono a completa disposizione del gruppo e del mister: sono felice di dare il meglio quando vengo chiamato in causa.




Penso spesso alla finale di Supercoppa TIM. È stata un’emozione fantastica e torno con la mente a quella gara per guardare avanti e per caricarmi affinché quel trionfo sia solo un punto di partenza. Mi fa piacere esser ricordato come l’uomo del 3-2, ma vorrei essere anche l’uomo dell’1-0 e del 2-1: mi piacerebbe essere l’uomo della squadra, quello che può dare una mano ai propri compagni. Penso dunque alla finale dell’ultima Supercoppa TIM come uno stimolo per il futuro. Rispetto allo scorso anno sono maturato essendo stato a contatto con grandi calciatori. Sono migliorato sotto il punto di vista delle scelte e delle responsabilità. Ho la possibilità di giocare in questo momento e sono contento di ciò, ne faccio tesoro sotto ogni punti di vista. Devo ancora migliorare e spero di farlo il prima possibile rimanendo concentrato con pazienza per crescere sotto ogni punto di vista.




La mia umiltà deriva dal mio carattere e dall’educazione che ho ricevuto dalla mia famiglia e dalle persone che mi vogliono bene: calcisticamente il mister mi ha strutturato e migliorato sotto tanti punti di vista. Sono orgoglioso di avere una famiglia simile alle spalle, devo molto a loro e provo a dare il meglio per rendere i miei cari sempre più orgogliosi. Nel calcio servono tante componenti come la fortuna, la determinazione, le qualità tecniche e la voglia di arrivare. Il mister mi ha sgridato, coccolato e cresciuto, ma ho ottenuto determinati obiettivi faticando, lavorando e credendo in quello che voglio fare. Ho ancora molta strada davanti: ho tanti obiettivi ancora da raggiungere e continueranno ad aumentare di anno in anno. Il mister mi sta dando fiducia, e lo ringrazio per questo: provo a dimostrare ogni giorno d’essere all’altezza di questo gruppo.

La finale di Supercoppa TIM? Ho realizzato un sono! Sono cresciuto con questa maglia ed ogni ragazzo sogna di realizzare un gol in una finale all’ultimo secondo. Ho realizzato questo desiderio ed è stata un’emozione indescrivibile che non dimenticherò mai. Tanti episodi arbitrali ci hanno fatto male, ma non dobbiamo soffermarci troppo su questo aspetto, dobbiamo pensare a giocare. Gli errori ci saranno sempre e noi dovremo continuare a lavorare verso un’unica direzione, tutti quanti insieme.

Tutti sanno che la Lazio è una squadra composta da calciatori importanti e da un grande mister che riesce ad infondere grande gioco e grande preparazione atletica. Abbiamo gli occhi puntati addosso essendo grande squadra e tutti ci affrontano come se fosse per loro una finale: i nostri avversari ci studiano nei minimi dettagli e noi dovremo esser bravi a restare sulle nostre idee mettendo in mostra il nostro gioco, ma migliorando per crescere e per diventare sempre più forti.




Ogni rete è bella a modo suo: Ciro Immobile ha fatto un gol pazzesco contro il Cagliari, era quasi impossibile. Anche le serpentine di Felipe Anderson sono bellissime, come le reti di Luis Alberto contro Sassuolo e SPAL. Anche il gol di Milinkovic contro il Sassuolo è stato fantastico: proviamo spesso tiri simili in allenamento e siamo stati contenti della sua rete perché ha dimostrato che il lavoro paga sempre. La marcatura più bella però resta quella di Immobile per la difficoltà e per la coordinazione necessaria.

Non mi ispiro ad un calciatore in particolare, provo a rubare con gli occhi da tutti i miei compagni. Se devo fare un nome, ne parlavo anche con qualche compagno giorni fa, dico Claudio Marchisio: giocava da mezz’ala e mi piaceva molto percome arrivava in zona gol. Non c’è un vero e proprio idolo però al quale mi ispiro. Leiva è unico nelle sue caratteristiche, è devastante sotto ogni aspetto: si è dovuto ambientare, ma ha portato grandi qualità umane e calcistiche che hanno avuto un grande impatto su di noi. Ha esperienza da vendere, soprattutto per noi giovani. È un esempio, gli faccio i miei complimenti e sono onorato di poter rubare ogni giorno con gli occhi qualcosa da lui. È un calciatore fondamentale, non possiamo farne a meno: questa è una cosa positiva, noi giovani dobbiamo studiarlo e raccoglierne il meglio.




La Nazionale? Sarebbe un’esperienza fantastica, è un sogno che voglio realizzare. Faccio parte ancora dell’Under 21 e spero di farne ancora parte. Voglio raggiungere l’azzurro piano piano, Di Biagio mi conosce ma voglio raggiungere la Nazionale con il massimo della pazienza. Spero di raggiungere la convocazione, ma continuerò a lavorare giorno dopo giorno come sempre”.

(fonte: sslazio.it)



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