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Ciao Davide, nel cielo biancazzurro brilla una stella viola

di Daniela BONFA’

Oggi in Piazza Santa Croce l’ultimo saluto a Capitan Davide Astori. In migliaia si sono ritrovati per commemorare questo giovane, ma già grande uomo, che all’improvviso ci ha lasciati ammutoliti e senza una purché minima accettabile spiegazione, se non quella di un crudele e beffardo destino. Non ci sono parole in questi casi. Ma se il terribile, quanto assordante silenzio é stato rotto all’uscita del feretro del capitano della Fiorentina dai cori dei tifosi e dallo sventolio delle bandiere viola delle migliaia di persone accorse, é perché il rispetto per l’uomo, la forza del ricordo, l’amore per la vita, la stima per un giovane papà sono assai più potenti di qualsiasi destino. All’interno della Basilica tantissime personalità del mondo del calcio, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Ministro dello Sport Luca Liotti, il Commissario Straordinario della Figc Roberto Fabbricini, l’ex Commissario Tecnico Gian Piero Ventura, Emilio Butragueno, Marco Van Basten e tanti altri. Presenti anche le delegazioni di tutte le squadre compresa la nostra Lazio, con Maurizio Manzini, Federico Marchetti e Davide Di Gennaro, entrambi ex compagni ai tempi del Cagliari. Grande la commozione durante tutta la cerimonia e soprattutto alle parole di Cardinal Betori: “La città di Firenze lo riconosce come fiorentino, per sempre”. Toccante il saluto della sua squadra, che ha avuto come portavoce Badelj: “Tu sei il calcio, quello puro dei bambini. Eri la nostra luce”. E al grido di “Un capitano, c’è solo un capitano”, il canto univoco della piazza ha congedato colui che indossava fiero la maglia numero 13, ritirata per sempre da Fiorentina e Cagliari. Il mondo laziale si unisce a quel coro… perché se è vero che ogni bandiera ha il suo capitano… I colori si annullano e tutto diventa luce lassù nell’alto dei cieli…

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