di Arianna MICHETTONI

Ci affezioniamo ai calciatori, diventano quasi fratelli, compagni d’avventura. Gioiamo con loro e verso loro rivolgiamo la nostra rabbia per un errore commesso. Li vediamo indossare la nostra maglia – come se davvero gliel’avessimo data noi.

Tutti perdiamo un amico, oggi.




È una tragedia che ci restituisce l’esatta forma del dramma: Davide Astori era un uomo fortunato – tirava calci ad un pallone in uno stadio gremito di tifosi; aveva una famiglia, una casa a cui tornare. Eppure la sua vita si è spezzata, come centinaia di altre.

Amate, oggi, anche per lui.






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