Fabrizio Maffei, storico giornalista RAI, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Come commentare i recenti fatti accaduti alla Lazio?Da tifoso sono indignato, non solo per quanto accaduto in Lazio-Torino, ma per tutti gli episodi pregressi. Non parlo di complotti, ma sembra che ci sia qualcosa o qualcuno a cui la Lazio dà fastidio, quello che si è visto lunedì sera non mi era mai capitato in 40 anni di carriera. Certo, non c’era la VAR, ma un arbitro così, non fatico a dire incapace, non l’avevo mai visto, senza considerare che aveva già dato segnali in precedenza. Credo che la Lazio abbia reagito con grande stile, a partire dal comunicato di Arturo Diaconale: noi non siamo simpatici e probabilmente una parte di responsabilità è anche nostra. Però averci affibbiato una certa etichetta, soprattutto politica, non è assolutamente giusta e i media romani ci sguazzano da morire: questo mi fa indignare.




Sul VAR:Non è uno strumento che ti aiuta a valutare una situazione netta in cui la decisione è un sì o un no, come la goal line technology. La tecnologia applicata in questo modo, come si sta usando con l’esperimento del VAR in Italia, è addirittura dannosa, perché si applica a situazioni che hanno un ventaglio di applicazioni troppo ampio.

L’ambiente laziale si sta però ricompattando attorno a questi torti:Noi laziali siamo particolari, non ci stringiamo attorno alla squadra nei momenti delle grande vittorie, magari, ma sappiamo farlo nei momenti più difficili. Già contro il Torino mi aspettavo una partecipazione maggiore, forse con uno stadio pieno non sarebbe successo quello che abbiamo visto. I tifosi della Lazio si stringono attorno alla squadra nei momenti difficoltà, che è una cosa bella ma io mi aspetterei anche che i tifosi sapessero dare una grande spinta quando bisogna unirsi per rincorrere un obiettivo importante, come lunedì sera.




La Lazio ha fatto comunque grandi cose in questa prima parte della stagione... “E’ un gruppo vero, lo ha creato Simone Inzaghi: una situazione di mutuo soccorso dove tutti si impegnano con il compagno, non ci sono prime donne o atteggiamenti divistici, e attraverso questi valori morali anche i risultati sul campo si possono ottenere. In questa prima fase della stagione la Lazio ha regalato un calcio spettacolare, individualità fantastiche in una polarità di gioco che ti rapisce.




In Europa giocare con la Steaua è un buon sorteggio? Quanta strada può fare la Lazio? Il sorteggio dei sedicesimi poteva senz’altro andare peggio, considerando anche le squadre scese dalla Champions League, ma poteva andare anche meglio. A livello ambientale giocare a Bucarest sarà difficile, spero che per il match di ritorno l’Olimpico offra una cornice degna del contenuto tecnico. Sarà importante capire come la squadra reagirà dopo questa bufera: a vari livelli Inzaghi, Tare e Peruzzi dovranno ricaricare i ragazzi che lunedì sera erano a pezzi. Se la squadra avesse abbandonato il campo avrei fatto un applauso lunedì contro il Torino, ma sarebbe stata una decisione di pancia. Ora invece bisogna riattivare la testa, capire che c’è ancora tanto da fare in campionato, moltiplicare le energie fisiche e mentali, con queste ultime che possono aiutare a superare anche un lieve appannamento fisico visto nelle ultime partite. Credo che la Lazio possa fare davvero strada sia in campionato, sia in Europa sia in Coppa Italia, che è una competizione che può far vivere serate meravigliose come quella che abbiamo assaporato ad agosto contro la Juventus.”




Chi potrà essere campione d’inverno?Ritengo che in questo momento sia l’Inter la favorita per il titolo di metà stagione, ma al tempo stesso credo sia difficile che i nerazzurri vincano lo Scudetto, ultimamente ho rivisto la Juventus in grande salute. Certo, per il titolo d’inverno c’è rammarico per i punti lasciati immeritatamente dalla Lazio sul campo nelle ultime partite, per colpe non sue. Purtroppo ci sono squadre che ci precedono che non possono fallire la qualificazione in Champions League, per una mera ragione di bilancio.



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