L’ex direttore sportivo della Lazio, Carlo Regalia, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Che tipo di calciomercato è stato quello della Lazio? “Secondo me la Lazio, per merito del presidente e dei suoi collaboratori, ha portato a compimento la cessione di un giocatore in scadenza che è stata un vero capolavoro, un operazione incredibile per cui bisogna fare solo complimenti.




La trattativa per Keita ha tenuto però in scacco per molto tempo il mercato della Lazio. Il calcio oggi è davvero ostaggio dei procuratori? “Ci sono situazioni che creano grandi difficoltà alle società. Nel caso di Keita l’errore è stato compiuto a monte, non rinnovando il contratto, anche se avevano comunque creduto in lui inizialmente. A un solo anno dalla scadenza di contratto la situazione era difficilissima e invece sono arrivati trenta milioni, come ripeto un’operazione che, vista la situazione di partenza, è stata un autentico successo.”




Su Nani: “Lo dico senza mezzi termini, è fortissimo. Oggi a 30 anni non si può definire vecchio un giocatore. E’ un calciatore di grande classe, che sa stare in campo ed ha un’esperienza internazionale che può portare solo vantaggi. Se avrà la motivazione giusta porterà enormi benefici alla squadra.

Quali possono essere gli obiettivi della Lazio di Inzaghi? “La squadra si riconosce fortemente in questo allenatore. E’ riuscito a fare delle cose eccellenti in un ambiente che ha dimostrato di conoscere molto bene. Questo sarà un campionato molto diverso rispetto a quello dell’anno scorso, sicuramente sarà difficile ripetersi. E’ impensabile che le milanesi non facciano meglio dell’anno scorso, sarà una lotta sul filo di lana per i primi quattro posti, lotta in cui ci sarà anche la Lazio.




La Juventus sarà ancora avanti a tutti? “Un certo appagamento potrebbe subentrare, gli anni passano e già due anni fa c’era stata una flessione, è subentrato poi l’orgoglio e la professionalità della società. La Juventus sicuramente è la squadra favorita, ci sono poi squadre che hanno le carte in regola per essere sorprese.

Sono girate cifre pazzesche in questo mercato… “Sono costi esagerati, bisogna pensare che ai 220 milioni pagati per Neymar vanno aggiunti i 30 milioni l’anno d’ingaggio. Un club come il Chievo con quei soldi andrebbe avanti per vent’anni. Fortunatamente in Italia per ora non si è cascati in questa corsa al rialzo, poi ci sono club come il Monaco che si trovano a spendere anche perché hanno incassato cifre enormi, è un circolo vizioso che riguarda poi anche gli ingaggi, che crescono sempre più. Ormai sembra che chi guadagna un milione di euro l’anno sia povero, al confronto di certi stipendi mostruosi è cosi.




Il sistema non può più tornare indietro? “Ci sono dei cicli nel calcio, sono arrivato ad un’età in cui li ho vissuti un po’ tutti. Addirittura mi ricordo per il Milan del Gre-No-Li, che aveva però altri otto giocatori cresciuti nel Milan. Si lavorava sui giovani del settore giovanile e li si faceva giocare. Questa è la mentalità giusta, non investire milioni sulle strutture del settore giovanile per poi mandare i ragazzi a giocare in Serie C.




Quante chance ha domani l’Italia di battere la Spagna al Bernabeu: “L’Italia di Ventura mi sembra un gruppo molto compatto, un lavoro iniziato con Antonio Conte. Giocare contro la Spagna sarà difficilissimo, ma noi abbiamo un vantaggio: le squadre italiane più che a giocare bene sono brave a far giocare male gli altri. Abbiamo vinto il Mondiale dell’82 così. La Spagna non perde da anni nelle qualificazioni ufficiali in casa, ma sono certo che riusciremo a creare loro problemi.




Potrà essere proprio Ciro Immobile l’ago della bilancia? “Penso che Immobile sia sicuramente un giocatore ideale per la Nazionale, da solo sa tenere impegnati quattro avversari. Ha fisico, voglia, grinta ed esperienza, ha la lucidità di fare gol in area di rigore anche partendo da metà campo, la Lazio ha fatto un grandissimo affare quando ha creduto in questo giocatore.



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