Nell’edizione odierna del quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, a pagina 21 è pubblicata un’intervista esclusiva al presidente della Lazio, Claudio Lotito, che non si è sottratto alle domande relative agli argomenti caldi che orbitano intorno alla società biancazzurra: Keita, il braccio di ferro con il suo procuratore Calenda e la Juventus, il recente trionfo in Supercoppa e gli obiettivi per il campionato che sta per partire.




“Per prima cosa non è vero che a Keita non è stato proposto il rinnovo. Con il suo agente Calenda ci siamo incontrati due volte nei miei uffici di Villa San Sebastiano. C’era anche il fratello di Keita, non so a quale titolo peraltro. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Klose (oltre 2 milioni, ndr), il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andar via dalla Lazio”.




Così avete provato a venderlo, ma il procuratore afferma che non sono state avanzate offerte appetibili.
“Ce ne sono state tre ufficiali, tutte documentabili. Il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il
West Ham 32, il Napoli 30. Keita e il suo procuratore hanno risposto che non interessava
nessuna delle tre, che la destinazione gradita era la Juve. Il giocatore me lo ha ribadito ad Auronzo di Cadore”.

Solo che la Juve ha offerto una cifra inferiore.
“La società bianconera ritiene congrua la somma di 15 milioni, io però non posso cedere un giocatore alla metà dell’offerta più bassa tra quelle ricevute”.




Ma è vero che l’esclusione di Keita dalla Supercoppa sia figlia di un diktat societario?
“Niente di più falso. E’ stata una decisione di Inzaghi. Mi dicono che nello spogliatoio il calciatore abbia confessato di non sentirsela di giocare, poi nella rifinitura è parso sotto tono. Guarda caso si giocava contro la Juve…”




Ma se dopo il 31 agosto dovesse restare alla Lazio cosa succederà? Giocherà lo stesso anche se a quel punto sarà certo che andrà via a parametro zero?
“Deciderà Inzaghi se utilizzarlo o meno. In quanto al parametro zero pazienza. E’ più importante il rispetto delle regole”. 

La Lazio, peraltro, ha mostrato di essere molto competitiva anche senza Keita.
“La vittoria in Supercoppa ci ha riempito di orgoglio, anche perché ottenuta contro la formazione che sta dominando in Italia da molti anni. Pure l’ultima Supercoppa l’avevamo vinta contro uno squadrone, l’Inter di Mourinho”.




Il trofeo cui è più legato è però la Coppa Italia vinta sulla Roma.
“Sicuramente è il successo maggiormente apprezzato dai tifosi. Io però da presidente dico
che tutti i trionfi sono stati belli e importanti. Sarebbe bello poter eguagliare i titoli di Cragnotti ma non sarà facile vincere uno scudetto e due coppe europee. In particolare quest’anno sarebbe già un risultato straordinario arrivare tra le prime quattro considerando che i nostri ricavi sono un terzo di quelli dei grandi club”.






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