di Fabio BELLI

La Lazio cambia pelle nel dopo-Biglia? L’affare che ha portato l’argentino a Milano si è concluso non senza patemi, con un passaggio ad Auronzo di Cadore costato all’ormai ex capitano biancazzurro improperi e insulti. Tensione figlia di un dietrofront che aveva visto Biglia giurare quasi amore eterno alla Lazio, per poi celare i motivi del “dietrofront”.




“Non voglio parlarne, ho scelto il Milan personalmente,” ha spiegato l’argentino. Promesse disattese o semplice voglia di cambiare aria? Di sicuro più che i tifosi sembra essere Inzaghi ad essere rimasto più male per l’addio di Biglia. Al di là di quelle che siano le cifre reali dell’affare (il 17+3 è un’ipotesi dimarziana, anche se la valutazione non dovrebbe essere molto distante), il tecnico aveva esplicitamente individuato in Lucas il perno del suo gioco, l’anima della sua squadra, l’anello di congiunzione tra il primo e il secondo anno della sua gestione.




Passare da un Lucas a un altro consolerà solo in parte il mister che si ritrova un Lucas Leiva esperto, giocatore di livello internazionale diverso però da Biglia, più con un attitudine di schermo davanti alla difesa, di rubapalloni, piuttosto che da regista. Leiva è un brasiliano “all’europea” il cui acquisto meriterebbe grande enfasi, se non fosse che alla Lazio non si scioglierebbe il nodo del regista con il suo arrivo.




Ma da quanto si è visto ad Auronzo finora, la Lazio sta già cambiando pelle: già nella scorsa stagione chili e centimetri in difesa avevano cambiato la fisionomia della squadra, ora anche il centrocampo, se Leiva arrivasse davvero, con Parolo e Milinkovic-Savic sarebbe di grandissima sostanza. In caso dell’arrivo di una punta “pesante”, la Lazio potrebbe passare di fatto nel giro di due anni da gazzella a carroarmato: una metamorfosi necessaria per non cadere nei cliché di Petkovic e Pioli, non ripetersi e diventare prevedibili agli occhi degli avversari.




Oltre a Lucas Leiva, serviranno almeno altri due acquisti, ovvero un centrocampista e una punta (o da tre, se dovesse partire Keita, fino a cinque se lasciassero la Lazio anche De Vrij e Cataldi) per completare la metamorfosi. Il mercato, con l’addio di Biglia, è appena cominciato.






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