La Curva Nord ha preso posizione in merito alle questioni più spinose che attualmente stanno attanagliando il mercato biancazzurro. Lo ha fatto attraverso una presa di posizione espressa durante la trasmissione “La Voce Della Nord” in onda su RadioSei:

«I tifosi restano la parte più pulita del calcio. Adesso non ci si può più affezionare ai giocatori, a fare la differenza sono gli anni in cui un calciatore indossa la stessa maglia, quello ti trasforma il giocatore che rimane nella testa del bambino, non la grande giocata. Prima la bandiera era quel calciatore che dimostrava l’attaccamento viscerale, lo è stato Signori, per un po’ anche Nesta. Non dobbiamo tifare il giocatore. Bisogna denunciare il calcio che si fa negli studi commerciali e non più nello stadio. Non è possibile che le società siano sotto scacco di giocatori o peggio, dei loro procuratori. Le bandiere non esistono più, questo dovrebbe far riflettere».

Su Keita e Biglia: «Assistiamo ai capricci dorati di alcuni calciatori, queste cose ci fanno schifo. Sulla situazione relativa a Keita ci sono state delle offerte allettanti che non ha accettato, perché la sua ambizione è vestire una sola maglia. Ma questo club al quale lui ambisce, ha fatto pervenire alla Lazio un’offerta impossibile da prendere in considerazione. Per quanto riguarda il Milan, Biglia era pronto ad andare, Keita no. Chi non ha voglia di indossare questa maglia vada subito via, ma a condizioni giuste, dignitose per la società e per il tifo. Chi resta pensando di trascorrere una stagione passeggiando in campo, sappia che così facendo diventerà un nemico dei tifosi. Una stagione in tribuna o a casa? Se devi passeggiare in campo, puoi solo che restartene a casa. I tempi degli alibi son finiti. Un ragazzino mal consigliato sta tenendo in scacco il mercato della Lazio: Keita deve decidere cosa fare da grande, perché finché la società non saprà quanto poter investire sul mercato è vincolata. Chi vuole se ne vada, ma lo faccia subito».

Infine una battuta sulla campagna abbonamenti: «Per quanto ci riguarda, noi siamo pronti a rininovare la nostra incondizionata fiducia in questi colori. Questo deve essere anche uno slancio per la società. Vogliamo una Lazio competitiva, non accettiamo più anni di transizione»

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