Al portale serbo mozzartsport.com, Sergej Milinkovic-Savic ha realizzato una lunga intervista per parlare a 360° di Lazio e della possibilità, al momento poco concreta, di partecipare all’Europeo con la maglia dell’Under 21 serba. Questi gli estratti del pezzo in cui si parla della Lazio:




Pagato circa dieci milioni due anni fa dalla Lazio, oggi Claudio Lotito non lo venderebbe per meno di 35 milioni di euro. Se non quest’anno, è certo che il prossimo – a condizione che mantenga questo standard – Sergej Milinković Savić diventerà il giocatore più costoso nella storia del calcio serbo. 




Eppure, alla fine della stagione ha dovuto incassare due amarezze in chiave Nazionale. La Lazio gli ha proibito di giocare nel Campionato Europeo per la Serbia Under 21 in Polonia, in cui doveva essere una delle stelle del torneo. Quindi, non è arrivata per lui l’attesa chiamata per la Nazionale maggiore.

In Serbia sei soprannominato SMS, in Italia Sergente, anche se sul campo ti sei guadagnato il rango di colonnello o generale…

Mi piacciono entrambi soprannomi. Ci tengo a dire che mi piacerebbe andare in Polonia, per dare il mio sostegno alla Nazionale.




Come ti senti a non giocare in Polonia?
Mi sento male … Ma, purtroppo, non ho avuto il permesso, è il presidente che decide. Naturalmente mi dispiace e vorrei poter giocare. Questa è la nostra ultima gara come generazione nelle categorie giovanili, e per questo mi dispiace. Ma cosa ci posso fare?

Quando sei venuto a conoscenza del divieto? Pensi ci possano essere sviluppi sulla questione?
Sapevo che c’era questa possibilità perché sapevo che non erano date di appuntamenti obbligatori nel calendario FIFA. Mi hanno detto subito dalla società di non sperarci troppo e quindi mi hanno confermato che non avrei giocato al Campionato Europeo.“.




Stai tentando di convincere la Lazio a lasciarti andare?
Certo, vorrei giocare con i miei compagni. Ma il divieto è arrivato subito dopo la convocazione e non ho potuto farci nulla.

Hai avuto una grande stagione alla Lazio… La squadra à sorpreso tutti.
Abbiamo giocato al di sopra di ogni aspettativa! Naturalmente ora dobbiamo spostare in avanti gli standard da raggiungere per la prossima stagione, sia i tifosi sia la società si aspettano grandi cose da noi. Questa stagione è stata fantastica”.




Come si è arrivati ​​a risultati così buoni? Quanto merito è di Inzaghi?
Naturalmente, è lui l’artefice di tutto. Appena arrivato ha portato una buona energia, un’atmosfera positiva e ci siamo sentiti molto a nostro agio. Con lui tutti noi desideriamo dare il massimo per il club. Quando è arrivato, è stato descritto come inesperto e si è scoperto che non lo era affatto e ha saputo creare un grande ambiente. Nello spogliatoio è rilassato e sa smorzare la tensione. Naturalmente, quando sceglie la formazione e lavora sul campo è al 100 per cento. Ma fuori dal campo è più rilassato.

Partiamo dal presupposto che hai legato maggiormente con Basta, Djordjevic, Lulic …
“Il merito di Inzaghi è quello di aver costruito un gruppo unito. Non c’è nessun clan, non è che mi trovi meglio con Basta do Djordjevic o Lulic e poi mi ritrovo a non parlare con qualcun altro. Nello spogliatoio siamo un gruppo unico, amici anche fuori dal campo, ci sono alcuni appuntamenti fissati per fare cose assieme, andare a cena … E’ una buona atmosfera.”




Cosa ti chiede nello specifico Inzaghi?
Mi ha chiesto di giocare sempre al massimo, perché in allenamento mi impegno poco… Sto scherzando … Sappiamo come dobbiamo muoverci in cmpo, studiamo gli automatismi, sappiamo tutti quello che bisogna di fare. La cosa più importante è quello di dare il 100 per cento e giocare sempre per vincere, sia contro le piccole sia contro Roma, Juventus, Milan… mi piace che si cerca sempre per la vittoria, c’è questa mentalità.

Oltre ad ottenere risultati superiori alle attese, la squadra ha incantato con un gioco accattivante, il che in Serie A è una rarità.
Tutti dicono che giochiamo un calcio bello e offensivo. In campo la sensazione è diversa, non c’è tempo di pensare troppo all’estetica. Ma sono contento se la gente piace guardare il nostro calcio“.




Qual è la tua posizione in campo nella Lazio? Perché molte persone si chiedono se sei l’ultimo centrocampista davanti alla difesa, un centrocampista centrale, il trequartista … Come giochi di preciso?
Non ho nessuna posizione designata. Sono come Lulic. Anche se quando la squadr aè completa di fatto svolto i compiti di “numero otto”. Biglia si muove come centrocampista difensivo davanti alla difesa, e di fronte io e parolo ci muoviamo come due “otto”. Non mi importa se ho a sinistra o a destra. E ‘la mia posizione primaria, mentre in Nazionale ho l’abitudine di giocare come dieci“.

In Italia si parla di te come obiettivo di mercato di Juventus, Milan, Inter e alcuni altri club di prestigio in Europa. La Lazio però ha rifiutato per te offerte da 35 milioni di euro e ti ha rinnovato il contratto.
Ho prolungato il contratto, per quanto riguarda un trasferimento in un futuro più lontano non si sa mai. I miei piani sono ora legati alla Lazio, vedremo cosa succederà dopo.




Vittorie come quelle nel derby contro la Roma segnano la stagione…
Il più bel momento della stagione. Da punto di vista di tutti, giocatori, società, tifosi. Durante le due partite di Coppa e nella vittoria nel derby di ritorno mi sono sentito un idolo per i tifosi.

Cosa preferisci: il gol o l’assist al tuo compagno immobile?
Quello che ci piace è che li abbiamo buttati fuori della coppa. Gol e assist sono cose belle, ma la cosa più importante è vincere“.

Com’è l’atmosfera del Derby della Capitale?
Indescrivibile. E’ una partita la cui atmosfera si respira per giorni e giorni, i giornali scrivono solo di quello… Ci sono un sacco di particolari fantastici che non dimenticherò, i derby sono stati il coronamento della stagione.




Su Instagram prima del derby ci sono stati dei tifosi che ti hanno chiesto di stare attento sui salti in piscina che hai postato.
Sì, ci stavamo divertendo, scherzare un po’ prima di una partita così importante è una valvola di sfogo fondamentale. Si ricaricano le batterie. Ho provato in piscina una sforbiciata con cui ho provato a segnare poi contro la Roma. Sarà per la prossima volta …

Quale obiettivo individuale hai fissato per l’anno prossimo?
Quest’anno ho realizzato sette reti e servito 11 assist. Sarebbe ottimo superare entrambe queste soglie.

Qual è l’avversario più duro da battere in Italia? Come club e come giocatori.
“L’avversario più difficile è la Juventus. Non v’è alcun dubbio. Anche il Napoli è un osso duro. Ma la Juve è di gran lunga la migliore. Vedo che ora si parla di Inter, Milan, quei cinesi che sono arrivati. Ma vedo ancora la Juventus avanti a tutti nella prossima stagione.”




E fra i giocatori?
Hamsik. Lui è un maestro.

Dove hai trovato l’atmosfera più calda in trasferta?
Penso che sia a Genova. Stadio piccolo, tutti compressi, le panchine sono accanto alle fasce, è sempre un campo caldo. Anche a Napoli c’è un grande clima, anche quando ci muoviamo per raggiungere lo stadio.




Dalla prossima stagione non sarai l’unico Milinkovic-Savic in Serie A.
Mio fratello Vanja è passato al Torino. Spero che l’Italia lo aiuti a migliorarsi.




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