Davanti ad un pubblico calorosissimo e festante, giunto al Pala Bianchini di Latina con pulmann organizzati e bandiere biancazzurre al seguito, la Lazio Pallavolo del Presidente Giorgio D’Arpino e della Coach Arianna Di Vanno travolge per 3 set a 0 i rivali della Nfa Saet Anzio e torna finalmente in Serie B. Questi i parziali della finalissima dei play off, che hanno permesso alle Aquile del volley di rinverdire i fasti del passato: primo set 26-24, secondo set 25-23, terzo set 25-16! Un vero trionfo che i tifosi della Lazio Pallavolo, gli appassionati della Polisportiva e tutti coloro che si emozionano ogniqualvolta ci sia una formazione laziale a competere, hanno potuto seguire in trepidante diretta sulla pagina facebook della sezione pallavolista.







STORIA DELLA LAZIO PALLAVOLO

La Lazio Pallavolo è una società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, che conta in media più di 250 atleti tesserati e partecipa a 10 campionati federali maschili e femminili a livello nazionale, regionale e provinciale.




Il club nacque nel 1951 per iniziativa di alcuni dirigenti della Polisportiva Lazio (tra cui Gian Chiarion Casoni), che assorbì la Ospedalieri Roma. La squadra prese subito parte al campionato di Serie A, ma questa prima fase della storia della Lazio Pallavolo si chiuse dopo appena due anni, al termine del campionato del 1953, allorquando alla retrocessione seguì lo scioglimento. Rifondato nel 1958, il club biancazzurro militò per alcuni anni in categorie minori, finché nel 1969 non inglobò la Canottieri Roma e nei primi anni ’70 prese il via una collaborazione con il CUS Roma, che favorì l’ascesa della squadra universitaria, militante per alcune stagioni in Serie B. Nei primi anni ottanta una crisi economica costrinse la Lazio e il CUS a ridimensionare le proprie ambizioni, ma successivamente la Lazio Pallavolo si riprese e nel 1990 fu promossa in Serie A2. Due anni dopo, al termine della stagione 1991-92, festeggiò la promozione in A1, riportando la città di Roma nella massima serie a nove anni dalla retrocessione dell’Accademia dello Sport. L’esperienza in A1 purtroppo durò una sola stagione (1992-93) e si concluse con la retrocessione all’ultima giornata e la rinuncia della società a disputare il successivo campionato di Serie A2.




L’attività della sezione pallavolista rimase sospesa fino al 1996, quando la società fu rifondata e rilevata da Giorgio d’Arpino ed i suoi familiari che, mossi da una grande passione per il volley, hanno inteso rinnovare la società in un’ottica di continuità con il suo passato di tradizione. Come riporta il sito sociale ufficiale il 2016 è stato l’anno della ristrutturazione, con un importante rafforzamento dell’organigramma, la nomina di nuovi dirigenti ed il sostegno di nuovi sponsor, cui hanno fatto seguito la scelta di un responsabile commerciale, il rafforzamento dell’area marketing e comunicazione e la creazione di una redazione online per il ripristino del magazine di pallavolo “Momento Volley”.




Sotto l’attuale gestione societaria, la Lazio Pallavolo ha acquisito una immagine nuova, focalizzata sull’aggregazione giovanile, la cultura nello sport e l’attività a sfondo sociale, riuscendo a corredare l’aspetto prettamente agonistico con quello di diffusione dello sport e di manifestazioni sportive di rilievo in tutta Italia. La Lazio Pallavolo è promotrice da oltre vent’anni della manifestazione “Amorvolley – un bambino aiuta un bambino”, evento di solidarietà che nelle diverse edizioni ha portato migliaia di bambini delle scuole romane a giocare a pallavolo nei luoghi più rappresentativi di Roma, finanche in piazza S. Pietro, dove hanno ricevuto la benedizione di Papa Giovanni Paolo II. Nella sua storia la Lazio Pallavolo ha partecipato con regolarità a molteplici campionati federali, connotandosi di riconosciuta serietà, lealtà sportiva ed una sana competitività agonistica, che le ha permesso di militare sempre fra Serie A e Serie B. Recentemente la squadra è stata suo malgrado costretta a gareggiare in Serie C, ma il successo odierno le comincia a restituire un prestigio che la storia le riserva di diritto.



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