di Fabio BELLI

Giornalista capace di tracciare per la RAI alcuni dei più memorabili ritratti delle figure legate al mondo del cinema e dello spettacolo, Giancarlo Governi è da sempre un accesissimo tifoso laziale. In esclusiva per Laziostory ci ha parlato delle sue impressioni sulla squadra allenata da Simone Inzaghi e di un’altra importantissima iniziativa: la petizione lanciata da Andrea Lenzini e da Governi divulgata con un articolo sul Corriere della Sera, per intitolare a Umberto Lenzini una via di Roma.




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Ci parli di questa iniziativa per intitolare una via ad Umberto Lenzini…Ho saputo che da alcuni anni hanno dedicato una via a Dino Viola, anche se a Trigoria ma sempre su una strada non privata ma comunale, il piazzale antistante al centro sportivo Fulvio Bernardini. Secondo me lo merita dunque anche Umberto Lenzini, anche forse di più visto che lo scudetto a Roma lo ha portato prima di Dino Viola. Credo che questa cosa debba essere portata avanti, se ne sta occupando un consigliere comunale del Partito Democratico, Pelonzi, tifoso della Lazio che qualche tempo fa aveva anche ricoperto il ruolo di presidente del Lazio Club Campidoglio. Dobbiamo fare in modo che questa iniziativa sia super partes, che non sia un’iniziativa di una sola parte politica ma di tutti quanti i laziali, di destra e di sinistra. C’è un proverbio italiano che dice: passata la festa, gabbato lo Santo: abbiamo celebrato i trent’anni dalla scomparsa di Lenzini ma poi si rischia di dimenticarlo.




Parlando di campo, che impressione le sta facendo la Lazio di Inzaghi?La Lazio di quest’anno mi piace molto e mi diverte. Da appassionato di calcio in anni precedenti mi è capitato di annoiarmi alle partite della Lazio, questo non è avvenuto invece mai in questa stagione. E’ una squadra piena di giovani promettenti, un allenatore giovane e rivoluzionario che ha delle idee molto precise su come si gestisce una squadra che è quasi composta da suoi coetanei. Quello che mi preoccupa è che già sento parlare di giocatori che saranno ceduti, su tutti De Vrij e Keita. E’ negativo che non si riesca a stabilizzarsi oltre il terzo-quarto posto, costretta a cedere i pezzi migliori una volta raggiunti i livelli più alti. La squadra attuale con alcuni innesti importanti potrebbe essere la base per ottenere grandi risultati, ma andrebbe appunto coltivata e non smantellata, anche per essere una presenza fissa e non intermittente in Europa.




Il derby di Coppa Italia ha messo in luce una squadra grintosa come mai si era visto prima. Nel match di ritorno si può sperare in una prestazione equivalente?Spero di vedere una Lazio così anche al ritorno, ma non esaltiamoci troppo, abbiamo vinto la prima metà di una gara in due tempi e la Roma ha tutto per ribaltare il risultato. Mettendo da parte le ultime due sconfitte subite dai giallorossi, si tratta di una squadra estremamente importante, sarà sostenuta dal suo pubblico come non è avvenuto all’andata e bisognerà stare molto attenti. Non bisognerà ripetere lo stesso schema dell’andata perché Spalletti è un tecnico molto abile e avrà già pensato le giuste contromisure. Spero che Inzaghi prepari il ritorno con la stessa sagacia della prima partita: il derby l’ha vinto Inzaghi bloccando le loro ali e Nainggolan, i punti di forza assoluti della squadra.




Dopo la rielezione di Tavecchio, per la rivendicazione per lo Scudetto 1915 potremmo essere vicini al verdetto…Penso che ormai siamo arrivati all’atto finale: devo dire la verità, in linea di massima nella corsa alla Presidenza Federale avrei tifato per Abodi, perché laziale e perché personaggio forse più moderno di Tavecchio. Quando l’ho sentito parlar male della rivendicazione dello Scudetto 1915 ho cambiato completamente idea. Mi aspetto un monumento all’avvocato Mignogna a piazza della Libertà se arrivasse questo scudetto: perché è un titolo che avrebbe un valore storico e morale importantissimo, più che sportivo, rivendicato a 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra. Il presidente federale ora ha tutti i poteri per poter procedere anche forte del parere della Commissione dei Saggi che lui stesso ha istituito.

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