Reduce da un’esperienza da allenatore in Lega Pro sulla panchina del Lumezzane, pur avendo vestito la maglia biancazzurra per una sola stagione Antonio Filippini è rimasto nel cuore di molti tifosi. L’ex centrocampista è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare di Lazio dopo il successo sull’Udinese e alla vigilia dell’importantissimo derby di Coppa Italia.
Il derby andrà vinto sul piano della mentalità? “In partite come queste l’approccio mentale fa sempre la differenza. A livello tecnico la Lazio merita grandi complimenti, e al di là del fattore tecnico mettere la giusta forza agonistica e il giusto atteggiamento in campo potrebbe permettere alla Lazio di giocare una partita straordinaria.”
Che Lazio hai visto ieri e nelle ultime partite? “Ieri la Lazio si è espressa probabilmente meno bene rispetto alle ultime partite, anche a causa dell’atteggiamento dell’Udinese che si è chiusa molto bene nella propria metà campo. La Lazio però tatticamente ha saputo pazientare, dimostrando di aver raggiunto la maturità giusta per vincere le partite anche quando non è in grande giornata. Penso che i biancazzurri possano dire la loro anche in chiave qualificazione in Champions League.”
Quanto sarà importante nel derby avere alle spalle la giusta spinta dei tifosi? “I tifosi possono essere il dodicesimo uomo in campo, ma nel derby anche il tredicesimo, il quattordicesimo ed il quindicesimo, visto quanto è importante avere la carica giusta sotto l’aspetto del morale. Ci vuole la voglia di vincere ogni contrasto, giocare al meglio ogni pallone per ottenere una vittoria decisiva per quello che sarà il futuro della stagione.”
Come si può mettere in difficoltà una squadra come quella di Spalletti? “A centrocampo la Lazio ha la qualità tecnica per giocare sullo stretto, così come gli attaccanti possono avere la meglio sull’uno contro uno. Avendo giocatori che sanno inserirsi al meglio negli spazi, sarà possibile anche aspettare l’avversario per poi attendere il momento giusto per distendersi offensivamente e colpire.”
Meglio la difesa a tre o a quattro? “Secondo me, guardando come giocano gli altri la cosa migliore sarebbe mettersi a specchio per cercare l’uno contro uno in tutte le zone del campo.”
Ciro Immobile può essere nelle movenze abbastanza simile a un giocatore che ha sempre fatto bene nel derby, Tommaso Rocchi. L’attaccante è già un leader di questa squadra? “Come caratteristiche tecniche la somiglianza con Rocchi c’è, credo che Immobile a 27 anni sia arrivato alla Lazio al momento giusto, dimostrando la maturità necessaria per fare bene in un ambiente competitivo come quello della Lazio. Un rendimento che l’ha portato ad essere un punto fermo anche in Nazionale.”
La Lazio e l’Atalanta sono al momento la rivelazione di questo campionato. In casa biancazzurra quali sono i meriti di Inzaghi? “Inzaghi è un allenatore molto duttile, capace di giocare con diversi moduli e preparatissimo sotto l’aspetto tattico. Credo sia anche un grande motivatore, lo si vede dal fatto che la Lazio riesce a rendere al meglio anche quando non ha tutti gli effettivi a disposizione. L’Atalanta è ovviamente una sorpresa anche maggiore rispetto alla Lazio, una squadra ricchissima di giovani e anche se sono bresciano gli orobici meritano un plauso, anche per aver saputo valorizzare al meglio i frutti del loro settore giovanile. Dal punto di vista della gestione del vivaio i nerazzurri sono senz’altro un modello da seguire.”
In Serie A si sta sviluppando un certo tipo di classifica: quali sono i pericoli maggiori per la Lazio per la qualificazione europea? “Secondo me Milan, Inter e Atalanta se la giocheranno fino alla fine per un piazzamento in Europa League. In chiave Champions League l’unica squadra che può tenere i giochi aperti è il Napoli, se non riuscirà a risolvere il momento difficile che sta attraversando. Sarà comunque una volata appassionante e al momento difficile da decifrare.”
