“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa promossa dal club biancoceleste è tornata tra i banchi di scuola. Quest’oggi tre esponenti della S.S. Lazio, accompagnati dall’Aquila Olympia e dal falconiere Juan Bernabè, hanno fatto visita all’Istituto San Giovanni Battista, via del Casale di S. Pio V, 11, Roma. Con gli studenti, i calciatori biancocelesti hanno affrontato svariati temi, focalizzando la discussione sulla promozione della formazione della cultura sportiva, sulla diffusione dei principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.




Questa mattina Stefan de Vrij ha risposto alle domande degli studenti presenti all’Istituto San Giovanni Battista, via del Casale di S. Pio V, 11, Roma. 

“Mi trovo bene con tutti i miei compagni. Ad esempio con Felipe Anderson ho legato molto, lo conosco da tempo. Con Hoedt sono in sintonia, siamo entrambi olandesi e ci troviamo bene insieme parlando anche la stessa lingua. Non avevo un modello al quale mi ispiravo, ma so che con la maglia biancoceleste hanno giocato tanti difensori importantissimi a livello mondiale come Nesta e Stam.

La Serie A è molto affascinante, ma allo stesso tempo complicata per un difensore. Ho sempre creduto nella possibilità di arrivare in un campionato come questo, quando mi è stata presentata l’opportunità l’ho colta al volo. Fortunatamente quest’anno non abbiamo sentito fischi, ma complessivamente dobbiamo giocare senza essere influenzati dalle condizioni ambientali.




Ho fatto molti sacrifici per questo mestiere perchè voglio sempre e costantemente crescere. Non si può cambiare una gara persa, bisogna rialzare sempre la testa ed andare avanti”.

Successivamente, a margine dell’evento, il difensore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“E’ stato bello venire qui, mi hanno marcato stretto. C’è molto da imparare da questi bambini. Ho sentito molte domande che mi hanno fatto piacere, è bello vederli e rispondere alle loro curiosità. Un bambino mi ha chiesto come mi sento quando il mister mi cambia, se mi sento stanco. Queste domande mi piacciono. Ci hanno fatto anche molte domande sul derby, sappiamo quanto vale questa partita, ma prima ci attende la sfida con l’Udinese e ci concentreremo prima su quest’ultima”. 




Quest’oggi Dusan Basta ha risposto agli alunni presenti all’Istituto San Giovanni Battista, via del Casale di S. Pio V, 11, Roma.

“Da bambino tifavo per la Stella Rossa e ci ho anche giocato. La mia passione per il calcio è nata all’età di 8 anni. Fare il calciatore non è facile, bisogna essere attenti a molti aspetti, a partire dalla nutrizione, e bisogna essere dei professionisti. La Lazio mi è entrata sin da subito nel cuore. È la peggiore cosa che possa succedere a un essere umano, è una tragedia.

Visitare Amatrice è stata un’iniziativa bella e utile, dovremmo tornarci per dare una mano a quella gente. Bisogna ascoltare sempre le persone più adulte. Con umiltà anche noi abbiamo imparato dai più grandi e, in questo senso, ci fa sempre piacere essere con i più giovani ed essere a loro disposizione”.




A ridosso dell’evento, il difensore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“E’ sempre bello venire nelle scuole, parlare con i bambini perchè importante dire qualcosa di utile a questi giovani. Noi siamo stati pronti a rispondere a tutto, a completa disposizione. La scuola è più importante del calcio, una piccola percentuale di persone riesce a vivere di calcio per tutta la vita. Consiglio a tutti i bambini, per questo, di prendere seriamente la scuola, ma quando riesci a far bene anche nello sport, a quel punto, prendi una decisione.

L’Udinese è una squadra da rispettare, ma dobbiamo vincere per tornare possibilmente al quarto posto in vista degli scontri diretti. Abbiamo tutta la settimana per preparare bene questa sfida, poi inizieremo a pensare al derby”.




Filip Djordjevic quest’oggi ha risposto alle domande degli alunni presenti presso l’Istituto San Giovanni Battista, via del Casale di S. Pio V, 11, Roma.

“Quando ero più giovane pensavo prevalentemente a me stesso. Dopo un po’ di anni sono cresciuto, ho capito che un calciatore non può vincere da solo e ho cominciato a pensare di più al collettivo. Ho già segnato alla Roma due anni fa, è stata una bella emozione. Spero di fare altrettanto nelle prossime stracittadine che ci attendono. L’esordio con la prima squadra della Stella Rossa ha rappresentato per me una grande emozione: ho fatto molti sacrifici per diventare un calciatore”.




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