di Arianna MICHETTONI

Apre il ventiquattresimo turno di Serie A l’anticipo Napoli – Genoa, gara dall’apparente risultato scontato: i rossoblù non hanno alcuna ambizione di classifica, sicuri degli undici punti di distacco dalla terzultima; diverso sarà l’approccio alla gara per i partenopei, tenuti ad allungare la striscia di risultati utili consecutivi soprattutto per assicurare il terzo posto. Così è, se vi pare: è cioè una forzatura, perché ogni buon laziale auspica invece il passo falso del Napoli pur nella consapevolezza che un gemellaggio non è mai davvero casuale – e della poca motivazione del Genoa, tra attenuanti generiche ed alibi di ferro, se ne è già scritto poco sopra.

È una considerazione che include la quasi totalità degli incroci che la massima competizione italiana propone: al saggio “vince la più forte” (ma non sempre), ahinoi, si è sostituito un “vince chi ha più amor proprio” – con le inevitabili conseguenze e il suicidio ideologico del darwinismo: tutti si adattano e vivacchiano. Si prendano ad esempio Fiorentina – Udinese, Sassuolo – Chievo, o Sampdoria – Bologna: confronti da avvocato delle cause perse, di poco appeal e zero enfasi. E che mai più ci venga propinata la leggendaria programmazione del Sassuolo: basta comunque uno sguardo al piazzamento di queste formazioni per calcolarne gli algoritmi – senza scomodare match analyst – tendenti a meno infinito. Non ce ne vogliano gli interpreti di queste partite, in cui certamente verrà profuso il massimo impegno; così come – ed è davvero una sicurezza – il Crotone cercherà in ogni modo di creare difficoltà alla Roma: a nulla vale l’opposizione speculare (i giallorossi sono secondi, i calabresi penultimi), quando la Roma è addirittura riuscita ad abbattere le differenze di categoria (si legga “Cesena”).  Tempi duri, insomma, per i sognatori: la Juventus, forte di sette punti di vantaggio (quasi lo scudetto fosse già vinto), dovrà vedersela contro il Cagliari – più un’apparizione per la Sardegna bianconera che un big match, seppur non siano da sottovalutare le problematiche legate alle prestazioni esterne degli uomini di Allegri.
Di diversa intensità e determinazione sarà lo stato d’animo con cui Inter ed Atalanta affronteranno, rispettivamente, Empoli e Palermo: i nerazzurri dovranno smaltire presto e bene la grande delusione dello Stadium; la giovane formazione bergamasca, forse unica autentica rivelazione di questo campionato, può cullare il sogno europeo solo tenendo il passo delle avversarie che la precedono. Entrambe le squadre hanno gli stessi punti in classifica, 42, e saranno spettatrici interessate della partita che lunedì alle 20:45 chiuderà la sesta giornata del girone di ritorno: Lazio – Milan, scontro diretto che, nel caso di vittoria di una o dell’altra, comprometterà forse inesorabilmente il cammino europeo della sconfitta. I biancocelesti hanno da vendicare la sconfitta dell’andata; i rossoneri sono in piena emergenza, nonostante la vittoria in 9 contro 11 ottenuta contro il Bologna. Tanto è stato scritto sul percorso laziale, una narrazione non sempre lineare, non sempre valorizzante: eppure la sensazione è che il colpo di scena sia appena poco più avanti.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.