di Fabio BELLI

Massimo Barchiesi é una delle voci più amate di Tutto il Calcio Minuto per Minuto e in generale di Radio Rai, ma è anche un tifoso laziale DOC. In esclusiva a Laziostory, ha raccontato le sue impressioni sul girone d’andata disputato dalla Lazio e sui possibili sviluppi di mercato.




Ci si poteva aspettare alla vigilia del campionato una Lazio capace di girare a 37 punti alla fine del girone d’andata?Senz’altro no, Inzaghi ha saputo sovvertire i pronostici nonostante sia arrivato, anzi tornato, alla Lazio con l’ambiente in subbuglio dopo il dietrofront di Bielsa. Già nelle sette partite in cui era stato chiamato in causa al posto di Pioli al termine della scorsa stagione aveva ottenuto buoni risultati. Ha ricompattato subito lo spogliatoio e ha fatto sentire tutti gli elementi della rosa utili alla causa della Lazio. Il resto l’hanno fatto i giocatori in campo, vogliosi di cancellare la pessima annata scorsa: questo binomio squadra-allenatore finora sta funzionando a meraviglia.




Per confermarsi nel girone di ritorno alla Lazio basterà confermarsi o serviranno nuovi innesti?Servirà capire qual è l’obiettivo principale di questa squadra, che credo al momento sia tornare nelle Coppe Europee e nello specifico qualificarsi per l’Europa League. Questo ha detto il campo finora, visto che a parte il pareggio di Napoli la Lazio ha subito solo sconfitte con le grandi. Questo è lo step da compiere nel girone di ritorno, vincere con le big di classifica che si rinforzeranno però tutte. Sul mercato la Lazio dovrebbe cercare di stare al passo, ma sappiamo che le trattative di gennaio per il club biancazzurro sono sempre state molto complicate. Il direttore sportivo Tare ha già detto che senza cessioni non ci saranno acquisti e temo che il gap tra le prime tre in classifica e la Lazio a lungo andare sia destinato ad aumentare. Nulla però è impossibile a prescindere, questa squadra ci ha abituato a prestazioni importanti, è una squadra tosta, che non molla mai, come si è visto domenica scorsa contro il Crotone.




In questo quadro come valutare la cessione in prestito di Cataldi al Genoa?Si tratta di un grande dispiacere per me, perché ho una grandissima stima di Cataldi e lasciare andare un giovane di questo valore così a cuor leggero, anche per soli sei mesi di prestito, può essere un grande rischio. E’ vero che ha trovato poco spazio con Biglia davanti a se, anche se per caratteristiche Cataldi credo sia più a suo agio come mezzala che come regista. Adesso si sta facendo un gran parlare del rinnovo del contratto per Biglia, sembra ci siano forti rischi di perdere anche Keita e De Vrij. La società ha trattato con i guanti bianchi Biglia ma il giocatore non sembra aver risposto nel migliore dei modi. Alla luce di questo avrei un po’ mollato il rinnovo dell’argentino e con quei soldi sarei andato ad aumentare la proposta per Keita o per De Vrij. Cataldi è rientrato in questa situazione di Biglia perché al momento ci ha rimesso lui, secondo me è un’operazione che poteva essere evitata perché tra i giocatori in uscita non doveva certo esserci Cataldi, anche se sono sicuro che sia stata una scelta fatta per il bene del giocatore. Cataldi avrà modo di mettersi in mostra in un’altra squadra e restare nel giro della Nazionale, ma personalmente l’avrei tenuto.




A questo punto c’è il rischio concreto in estate di perdere contemporaneamente Biglia, Keita e De Vrij?Il rischio c’è perché da quello che mi risulta Keita andrà via con certezza. Su De Vrij giustamente ci sono importanti club internazionali, l’olandese ha un gran mercato e sarà difficilissimo trattenerlo e con Biglia la Lazio sta facendo di tutto per farlo rinnovare, proponendogli anche una cifra pesante che non ha avuto però subito il sì del giocatore che ha affermato di nuovo come il suo futuro alla Lazio sia in dubbio. La Lazio è arrivata ad un momento chiave del suo imminente futuro e deve capire cosa fare da grande, perché i giocatori importanti si tengono e non si cedono. Se arrivano offerte molto importanti la società ovviamente ci pensa ma alla fine ogni grande giocatore deve essere rimpiazzato da un elemento altrettanto grande. Al momento non vedo grosse speranze, spero che la società riesca a trattenere De Vrij senza dubbio, per quanto mi riguarda la conferma di Biglia non è necessaria e sicuramente non deve essere l’obiettivo numero uno del mercato della Lazio, considerando anche la sua età e i tanti infortuni.




Ciro Immobile invece sembra definitivamente tornato ai livelli di tre stagioni fa con il Torino…Ogni attaccante ciclicamente va incontro ad un momento-no, speriamo che Immobile l’abbia superato dopo essere stato oltre due mesi senza segnare ma realizzando il gol decisivo contro il Crotone. Per il resto Immobile è una garanzia, per il suo acquisto credo vada fatto un grande plauso alla società che ha messo le mani su un calciatore di livello internazionale, perché Immobile è ormai anche un punto fermo della Nazionale di Ventura, con un investimento di soli otto milioni. Si può dire che il suo valore sia praticamente triplicato in mezzo campionato: con un centravanti così la Lazio si garantisce un gran futuro ed è da lui che bisognerà ripartire per la prossima stagione.




Un’ultima considerazione sulla rivendicazione per la Lazio dello Scudetto 1915, che ha visto la recente uscita del libro Lo Scudetto Spezzato, presentato in Campidoglio:Innanzitutto faccio meritatissimi complimenti all’avvocato Gian Luca Mignogna che è riuscito a tirar fuori documenti impensabili, dei quali nessuno era a conoscenza. Soprattutto, ha messo finalmente in luce la verità: al di là dell’essere tifosi o meno della Lazio, in questo frangente parlano soprattutto le carte, parlano i fatti che dicono che se c’era una squadra meritevole di quello Scudetto questa era la Lazio e non il Genoa, che non era neanche certo di conquistarlo quel titolo, mentre il Genoa doveva ancora disputare una partita al contrario dei biancazzurri, già campioni dell’Italia Centrale. Il Genoa d’altronde all’epoca era molto potente. Al di là del riferimento temporale, perché possono essere passati anche mille anni e cento ne sono trascorsi davvero, ma di fronte a nuove carte e fatti nuovi accertati deve vincere la giustizia. Ora bisogna aspettare le elezioni Federali, da febbraio in poi ogni momento potrebbe essere quello buono per la svolta ma va ricordato come la Federazione abbia già preso atto ormai dei documenti e non possa ignorarli di punto in bianco.




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