E’ partita ufficialmente nel pomeriggio di martedì l’edizione 2016 della Running for Chiara presso lo Sporting Palace Sigonio. Una corsa per la solidarietà per aiutare Chiara Insidioso, ancora alle prese con una durissima riabilitazione dopo l’aggressione subita da parte di Maurizio Falcioni. Sulla vicenda la Corte di Cassazione si esprimerà venerdì prossimo: per parlare del successo della Running for Chiara e dei tanti laziali accorsi per far sentire la loro vicinanza, è intervenuto il papà di Chiara, Maurizio Insidioso, sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali on Air, organizzatrice dell’evento allo Sporting Palace.




– Cominciamo parlando da quanto accaduto ieri pomeriggio.
– Innanzitutto voglio ringraziare Fabio Cappelletti, la famiglia e lo staff per il disturbo che gli abbiamo recato, è stata una bellissima iniziativa che poteva nascere solo grazie a lui. Sono stato felicissimo perché mi sono sentito a casa grazie a tutta la gente che è venuta a trovarmi, ho passato dei momenti molto belli e quando sono tornato da Chiara le ho raccontato tutto, consegnandole anche la medaglia che ci ha consegnato la S.S. Lazio Atletica Leggera. La cosa più importante era accendere a livello mediatico la luce su quanto accadrà in Tribunale venerdì, e anche ieri sono venuti parecchi giornalisti, a dimostrazione che la cosa è andata in porto nel migliore dei modi con Rai e Mediaset che hanno dedicato dei servizi sulla vicenda.




– Hai detto che se tua figlia riesce a muovere due dita il merito è delle persone comuni, del popolo laziale (e non solo) che in questi anni non ha mai dimenticato di apportare amore e contributi economici, al contrario di chi è preposto a fare tutto ciò, cioè le massime cariche dello Stato, che si sono limitate alle belle parole senza dare seguito ai buoni propositi. Persone che non c’entrano nulla con la Lazio o con il mondo del calcio non hanno invece fatto mancare il loro sostegno a Chiara e alla sua famiglia.




– Da testimone diretto di quello che posso dire, mi fa sempre piacere citare i piccoli miglioramenti di Chiara, dovuti in buona parte agli aiuti della gente comune, in particolare dei tifosi dell’Athletic Bilbao che ci hanno mandato soldi per farla curare, mentre invece le Istituzioni finora non ci hanno dato una mano come invece speravo. Lei è un esempio di vita che nonostante le evidenti difficoltà non viene aiutata dallo Stato.




– Quello che mi ha colpito di Maurizio è il suo coraggio e la sua dignità, non ha mai chiesto e preteso nulla anche in una condizione in cui, in qualunque altro Paese d’Europa, avrebbe ottenuto tutti gli aiuti necessari senza nemmeno il bisogno di chiedere, mentre in Italia non vengono riconosciuti completamente i diritti di chi è vittima di violenze.
– Il problema grave è che questo fondo per sostenere le vittime è stato istituito dalla Comunità Europea, e l’unico Paese che non lo sta rispettando è proprio l’Italia, in qualunque altra nazione saresti stato risarcito direttamente dallo Stato. Paradossalmente Chiara fosse stata inglese, tedesca o francese avrebbe ricevuto una mano, invece essendo cittadina italiana non può accedere a questo fondo. Il Parlamento non lo vuole istituire lamentando mancanza di soldi, e per come la vedo io sono felicissimo di questi eventi ma poi penso che non ci sarebbe bisogno di organizzarli se le istituzioni facessero il loro dovere.
– Infatti siamo costretti a fare queste iniziative perché c’è chi ancora è negligente sotto questi punti di vista. Ricordiamo che venerdì 16, chi vuole può riunirsi davanti alla Corte di Cassazione di Roma dove sarà presente anche una delegazione della Curva Nord per manifestare contro lo sconto di pena richiesto dai legali di Maurizio Falcioni.
– È l’atto finale, il terzo grado di giudizio, dove non si capisce bene cosa chieda ma visto come è andato l’appello con lo sconto di pena non vorrei che gli abbassassero ancora la pena. Mi farebbe piacere vedere fuori tanta gente fuori dalla Corte, l’attenzione mediatica è importante perché senza di essa le cose potrebbero andare in maniera diversa. La vicinanza delle persone in momenti come questi è davvero fondamentale. A partire dalle 10 ci raduneremo a piazza Cavour, davanti al Palazzaccio, dopodiché con gli avvocati entreremo in aula per attendere l’esito della giornata, sperando che vada tutto per il meglio.




– Vogliamo far notare che Falcioni ha chiesto il rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena, e avendo già ottenuto un altro sconto è paradossale che voglia ancora alleggerire ulteriormente la sua condanna che noi riteniamo già fin troppo leggera. Quando hai avuto la possibilità di interloquire con una delle più alte cariche dello Stato raccontaci cosa ti hanno riferito.
– Infatti ho parlato con ministri e sottosegretari, alcuni dei quali mi hanno detto “Ah, sei della Lazio? Io invece so’ daa Roma!” e queste risposte mi hanno davvero lasciato senza parole, per non parlare di quelli che parlavano in terza persona lavandosene le mani. Ti senti davvero preso in giro e non sai più a chi rivolgerti.
– In ogni caso si possono comunque fare tante cose, l’importante è volerlo. Rinnoviamo l’appuntamento a venerdì dove abbiamo l’occasione concreta di fare qualcosa di buono. Vuoi dire qualcosa di particolare?
– Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono sempre state vicine al mio fianco. Non dico “Speriamo bene” perché dovrebbe essere sottintesa la cosa, attendiamo l’arrivo di questa giornata campale, quando arrivano i processi ho sempre paura che la giustizia non faccia esattamente il suo corso, ma so con certezza che avrò il vostro sostegno e per questo ve ne sarò sempre grato.




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