L’esordio in Serie A TIM, il primo gol con la Prima Squadra della Capitale. Una stagione che difficilmente Alessandro Murgia dimenticherà.

Dai primi calci nel giardino sotto casa, all’arrivo nel settore giovanile della Lazio. Il centrocampista classe ’96 ha raccontato la sua vita in biancoceleste a Lazio Style Channel:

Mio papà mi ha iscritto tardi in una società di calcio, a circa 8/9 anni; mi divertivo con lui in giardino, era lui il mio allenatore! Poi mi ha portato al Colombo, giocavamo a sette, facevo prevalentemente l’attaccante, poi c’è stata un’evoluzione, sono diventato centrocampista. Ho arretrato la mia posizione nel tempo”.

Il destino aveva già scritto il futuro, ma la Lazio bussa alla porta, trova aperto e con la fede nel cuore per i colori biancocelesti Murgia inizia a muovere i suoi primi passi nella società laziale: “All’inizio dovevo andare alla Roma – racconta Alessandro – perché il Colombo era affiliato con la squadra giallorossa. Ma mio papà mi ha fatto fare un provino con la Lazio, l’ho passato e ho iniziato la trafila nel settore giovanile fino agli Allievi Nazionali dove ho trovato mister Inzaghi: è stato un anno importante quello vissuto prima dell’approdo nella Primavera, il mio primo confronto oltre i confini regionali”.

Dagli Allievi alla Prima Squadra, passando per l’esperienza nella Primavera: mister Inzaghi ha accompagnato il centrocampista biancoceleste nel suo cammino calcistico, mano per mano, come un padre con un figlio: “Mi ha cresciuto, mi ha saputo gestire sotto il punto di vista fisico, mentale e caratteriale. Cerco di ripagarlo sul campo, noi giovani siamo positivi e stiamo sempre sul pezzo. Nella Lazio c’è un mix di giovani ed esperti, un grande gruppo. Essere laziali è un vantaggio in più: ti dà una forza maggiore per combattere a difesa di questi colori e per questa gente. Sappiamo cosa può darti il popolo biancoceleste”.

(fonte: sslazio.it)

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