di Fabio BELLI

Straordinario campione della scherma italiana, da anni Stefano Pantano affianca alla sua attività di commentatore delle imprese mondiali e olimpiche dei nostri schermidori per la Rai quella relativa alle vicende della Lazio. In esclusiva per Laziostory una delle voci di punta di Radiosei ci ha parlato delle sue impressioni sul momento della Lazio, alla vigilia della fondamentale sfida di Napoli e di un appuntamento suggestivo come la commemorazione del 4 novembre per i caduti del 1915.

In questo avvio di stagione la Lazio ha stupito tutti, convincendo nelle ultime partite anche per il gioco oltre che per i risultati, quando in precedenza Inzaghi aveva subito critiche anche ingenerose:Ovviamente siamo tutti felici di questo inizio di campionato da parte della Lazio, per certi versi inaspettato. A giugno avevo fatto una battuta quando tutti si dannavano l’anima per trovare il nome del nuovo allenatore, avevo ricordato come fino al 30 giugno la Lazio un allenatore lo avesse già. Quando è uscito il nome di Bielsa avevo affermato che fino al 1 luglio non lo avremmo visto a Roma, poi la previsione è andata anche oltre perché il “Loco” nella Capitale non ci ha messo proprio piede. A me la potenziale scelta di Inzaghi convinceva perché allenatore che veniva dall’interno e conosceva molto bene le dinamiche della Lazio, pur non essendo romano ma gravitando nel club ormai da quasi vent’anni, da giocatore prima e da allenatore delle giovanili poi. E devo dire che anche nelle sette partite in cui aveva guidato la Lazio lo scorso anno aveva fatto intravedere cose promettenti. Ovviamente dunque sono molto felice per Simone e per la Lazio, e penso anche a quelli che gli avevano detto di tutto e di più, visto che alcuni comunicatori avevano esaltato Bielsa perché aveva rifiutato l’incarico come allenatore della Lazio ed Inzaghi era stato aspramente criticato perché lo aveva accettato. Noi siamo laziali e siamo chiaramente felici quando le cose vanno bene.

Quali sono i giocatori chiave in questo momento nella Lazio? Immobile è il nuovo acquisto più in vista, ma anche la difesa sembra aver cambiato completamente volto rispetto alla passata stagione:La forza della Lazio è stata anche quella di saper gestire, anche grazie ai meriti di Simone Inzaghi, l’emergenza nelle ultime partite con cinque-sei titolari sempre fuori. A Torino sembravamo una vittima predestinata e invece abbiamo visto come è andata. Immobile sta facendo cose straordinarie ma sono giocatori come Felipe Anderson e Keita a permettere di fare il salto di qualità, anche se al senegalese manca ancora la continuità nei novanta minuti. De Vrij è tornato ai livelli del Mondiale del 2014, ma in sua assenza Wallace e Hoedt hanno saputo stupire, senza dimenticare Patric che a destra ha dimostrato di essere un’alternativa più che valida. Inzaghi ha plasmato bene il gruppo, ragazzi che sanno alternarsi in campo aspettando il loro turno e capaci di dare sempre il massimo quando vengono chiamati in causa.

Contro Juventus e Milan la Lazio, punita dagli episodi, ha perso pur non demeritando. A Napoli potrà essere la partita della svolta, sabato sera?Sarà una partita non dico di svolta perché la stagione è ancora lunga, ma assolutamente importante perché darebbe ancora più forza e coscienza dei propri mezzi alla squadra e all’allenatore, oltre a mantenere i partenopei dietro la Lazio in classifica. Andremo a giocare contro una squadra molto forte, che sa esprimersi bene anche in occasioni in cui non ha raccolto punti come contro la Roma e la Juventus, ma anche la Lazio contro i bianconeri e contro il Milan, per svarioni di Biglia prima e di Parolo poi, ha perso punita dagli episodi. Contro i rossoneri è stato concesso un rigore che contro il Sassuolo per un intervento identico di Peluso è stato negato alla Lazio, sarebbe bello capire quale metro di valutazione adottino gli arbitri. A Napoli sarà una partita importante per provare a compiere un certo salto di qualità, un risultato positivo potrebbe dare una struttura certa a una squadra che per ora ci sta davvero sorprendendo.




Domani, 4 novembre, andrà in scena la prima commemorazione dei caduti della Lazio del 1915. Un’iniziativa che si incastona tra quelli del titolo di 100 anni fa rivendicato dal club, ma in generale anche in un’operazione di recupero del patrimonio storico della Lazio suggestiva, che sta coinvolgendo sempre più persone:Sarà un appuntamento al quale sarò presente e lo vivo con gioia, così come dovrebbero fare tutti i laziali. Sulla questione dello Scudetto del 1915 non vedo come alla fine non possa essere assegnato alla Lazio, visti i dati oggettivi ed inconfutabili emersi dal lavoro dell’avvocato Gian Luca Mignogna, che ormai meriterebbe un busto al fianco di quello del generale Vaccaro, e di tutti gli storici e gli appassionati che hanno contribuito a questa iniziativa. Noi come laziali una storia ce l’abbiamo e la conosciamo molto bene, è una storia che inizia nel 1900 e vede protagonisti atleti di ogni genere perché siamo una Polisportiva. E’ una storia importante fatta anche di atleti che hanno dato la loro vita per la patria e che saranno ricordati domani, ragazzi partiti per il fronte e mai più tornati. La loro memoria va dunque assolutamente onorata, abbiamo atleti che hanno lasciato la loro attività agonistica per andare a combattere, altri invece in epoche successive per vincere uno scudetto sono stati fatti rientrare, è successo anche questo. Conosciamo con orgoglio e con vanto la nostra storia, una data di nascita certa e documenti ufficiali che testimoniano le nostre gesta. Quelli dell’altro riparto, come li chiamo io, sono molto infastiditi da tutto questo e le ultime notizie emerse li hanno un po’ distrutti, capire che per contrastare la Lazio già allora si dovevano unire le forze. Quello di domani sarà un momento unico, che solo noi della Lazio sappiamo e possiamo vivere.




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