di Daniela BONFA’
Partendo dalle colonne del Nuovo Corriere Laziale e approdando su tutti i maggiori media nazionali a partire dal quotidiano Il Tempo, fino a travalicare l’oceano con l’articolo del New York Times di quest’estate, nell’ultimo anno si è parlato spessissimo dell’iniziativa dell’avvocato Gian Luca Mignogna, che ha riportato alla memoria dei lettori l’ingiustizia subita dalla Lazio nell’assegnazione dello scudetto dell’anno 1914/1915, che ricordiamo, avvenne a tavolino a favore del Genoa, poiché, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, la probabile finalissima tra le due squadre, prime in classifica nei rispettivi gironi finali, non fu mai giocata. La vera sorpresa è stata la rivendicazione avanzata dal suddetto legale, a ben cento anni di distanza dall’accaduto, di un’assegnazione riparatoria ex aequo di quello scudetto. Come un fiume in piena, l’argomento è uscito dagli argini dell’ordinarietà ed ha suscitato un enorme clamore mediatico. Ma gli amanti dello sport, i tifosi laziali, i romanisti, gli altri tifosi ed i non schierati, cosa ne pensano? Abbiamo intervistato diverse persone, ecco le loro opinioni…
Daniele Raccone (anni 56, Eur/Laurentino, juventino): “Sono assolutamente d’accordo con la proposta, anche tenuto conto dell’altissimo motivo che ha determinato la sospensione di quel campionato, non capisco perché vi sia stata una decisione che abbia premiato una sola parte. Ritengo giusto oggi sanare quella decisione e premiare anche la Lazio quale squadra rappresentativa dell’intero centro-sud”.
Giuseppe Maialetti (anni 42, Tor Sapienza, romanista): “L’iniziativa è coraggiosa, anche perché si innesta su un ambiente tradizionalmente conservatore”.
Maurizio Libriani (anni 49, Tuscolano, laziale) : “E’ stato uno scippo, sin dall’epoca hanno anticipato i tempi rispetto a tutti i torti subiti negli anni dalla Lazio”.
Roberto Dossi (anni 43, Monteverde, interista): “Non sono molto documentato sulla vicenda, ma in linea di principio assegnare a tavolino lo scudetto in seguito ad un evento così traumatico come la guerra non mi pare giusto”.
Renato Monti (anni 57, Torre Maura, romanista): “Da romanista non posso essere favorevole. Secondo me le conquiste vanno fatte sul campo, qualunque tipo di altro criterio non sarebbe ora idoneo per assegnare uno scudetto. Non sarebbe giusto anche perché ci potrebbero essere state altre ingiustizie nel corso degli anni che andrebbero sanate, di cui non siamo a conoscenza. Se ci dovesse essere un ex aequo, riterrei più giusto togliere lo scudetto al Genoa che assegnarlo alla Lazio”.
Clemente Verdicchio (anni 75, Alessandrino, napoletano): “Non è giusto, vengono sempre favorite le squadre più potenti, era così 100 anni fa ed oggi è la stessa cosa. Passano gli anni e non cambia mai niente. Bisognerebbe che ci fosse più equità. Chi decide dovrebbe essere più sportivo”.
Laura Verdicchio (anni 43, Alessandrino, romanista): “Sarebbe bello se organizzassero una partita delle due squadre con le divise come quelle dell’epoca e lo scudetto fosse assegnato alla squadra vincente”.
Alessandro Citeroni (anni 45, Ciampino, romanista): “Non voglio che lo scudetto sia assegnato a tavolino, ma troverei giusto che si rigiocasse la partita, anche perché vorrei gioire nel vedere segnare il Genoa”.
Mario Fratini (anni 63, Ciampino, milanista): “Quello scudetto fu assegnato arbitrariamente, sportivamente parlando, non trovo giusto che una squadra sia stata premiata e l’altra no, sarei d’accordo con la proposta dell’avvocato Mignogna per un’assegnazione ex aequo”.
Alessandro Soddu (anni 46, S. Giovanni, laziale): “Sono assolutamente d’accordo con la proposta del Corriere Laziale, spero solo che la Società si attivi al più presto… Avanti Lazio”.
Paola Fabiani (anni 43, Trionfale, romanista): “Sono romanista, devo riconoscere che l’articolo dell’avvocato Mignogna spiega in modo molto ben articolato la vicenda, ma sportivamente la richiesta non ha valide basi poiché le conquiste a tavolino sono prive di valore, andrebbe tolto lo scudetto anche al Genoa”.
Desirèe Iannarelli (anni 44, Due Leoni, romanista): “Lo scudetto non doveva essere assegnato d’ufficio, quindi mi sembrerebbe giusta l’assegnazione ex aequo”.
Ezio Di Domenico (anni 59, Valle Muricana, non dichiarato): “Non sono un tifoso e non ho seguito la vicenda, ma per quanto mi dite, vista la circostanza, credo che sia corretta un’assegnazione ex aequo tra le due squadre”.
Bruno Sammarini (anni 46, Tor Pignattara, laziale): “Era una vicenda della quale non ero al corrente, ringrazio il Corriere Laziale e l’avvocato che hanno tirato fuori e trattato l’argomento così dettagliatamente, ora invito tutto il popolo laziale, giornalisti, Società e media, ad andare avanti in questa battaglia con spirito sportivo”.
Fabrizia Lupidi (anni 20, Appio/Tuscolano, romanista): “Mi sembra assurdo tirare in ballo una questione vecchia di 100 anni con tutti i problemi ben più seri e gravi che riguardano il mondo calcistico odierno”.
Fabio Oreste (anni 48, Don Bosco, laziale): “L’assegnazione a tavolino al Genoa si può considerare scandalosa, per cui mi associo alla rivendicazione”.
Claudio Graziosi (anni 66, Appio Claudio, laziale): “Questo scudetto ci spetta di diritto e lo vogliamo con tutto il cuore”.
Franco Grezzi (anni 47, Capannelle, laziale): “Ritengo che l’iniziativa dell’avvocato Mignogna sia veramente degna di merito per rendere giustizia a chi quello scudetto se lo era veramente sudato”.
Filippo Mattei (anni 47, Nuovo Salario, laziale): “Trovo l’iniziativa del tutto condivisibile, mi auguro che la FIGC renda finalmente giustizia alla Lazio”.
Gaetano Paparesta (anni 51, Trionfale, foggiano): “La pretesa di un riconoscimento del titolo di campione di calcio 1914/1915 mi sembra un’ipotesi non priva di criticità. Ma è stata comunque ingiusta l’assegnazione del titolo finale al Genoa, in un campionato che aveva ancora molto da raccontare”.
Ilario Buttari (anni 49, Prenestino, laziale): “Le due squadre erano entrambe prime nei rispettivi gironi. Sarebbe stato giusto che si fosse giocata la finale a fine guerra. A distanza di tempo l’ex aequo sarebbe la soluzione più meritoria”.
Enrico Proietti (anni 44, Monti Tiburtini, non schierato): “Credo che farsi assegnare oggi a tavolino uno scudetto di 100 anni fa sia un’ iniziativa priva di senso”.
Giancarlo Paris (anni 69, Torvaianica, laziale): “Non ho seguito fino in fondo la vicenda, ma rivendichiamo in assoluto quel titolo italiano perché ci spetta di diritto”.
Giambattista Grimaldi (anni 52, Morena, laziale): “Condivido a pieno l’iniziativa dell’avvocato Mignogna, troverei sacrosanta l’assegnazione ex aequo”.
Tommaso Dionisi (anni 44, zona Collatino, laziale): “In tutti questi anni la Lazio ha subito tante ingiustizie a livello sportivo, soprattutto da parte della FIGC. Quindi ritengo adeguata l’iniziativa, anche se il Genoa all’epoca era una società gloriosa ed è la più antica che ci sia in Italia, ma la Lazio meriterebbe quello scudetto in ex aequo”.
Ferdinando Dello Vicario (anni 42, Formia, napoletano): “Da tifoso del Napoli credo che la Lazio abbia il diritto ad ottenere l’ex aequo con il Genoa”.
Francesco Felci (anni 64, Velletri, laziale): “E’ giusto porre rimedio ad un errore storico palese che perdura da cento anni, sono d’accordo con l’iniziativa”.
Roberto Bellincioni (anni 44, Trieste, laziale): “Grazie all’articolo del Corriere Laziale ho conosciuto un pezzo di storia biancazzurra che ignoravo, ho visto che poi ha avuto molto risalto nel web, sui media e spero che questa iniziativa possa dar modo ai poteri del calcio di dimostrare che ancora si può credere nei valori di questo gioco, rendendo giustizia alla Lazio del 1914/1915”.
Solo per la cronaca cito i risultati delle finali scudetto degli anni precedenti al 1915
1914 Casale Lazio 7-1
1913 Pro Vercelli Lazio 6-0
Mi sembra chiaro perché lo scudetto 1915 sia stato assegnato al Genoa ..
Chi lo ha fatto conosceva bene la differenza abissale dei valori sportivi tra le squadre del Nord e quelle del Sud
Solo un cavillo giuridico avrebbe potuto consentire alla Lazio di vincere…dopo 100 anni