di Fabio BELLI
La sua voce accompagna ormai da oltre trent’anni le domeniche allo stadio dei tifosi della Lazio. Toni Malco è uno dei nomi e dei volti più riconoscibili quando si parla del mondo biancazzurro, e in esclusiva per Laziostory alla vigilia della ripresa del campionato ha parlato delle sue impressioni sul momento attraversato dalla squadra di Simone Inzaghi.
Dopo la grande vittoria di Udine e la sosta, la Lazio come dovrà affrontare il Bologna considerando che in caso di vittoria potrebbero aprirsi scenari positivamente inaspettati? “Nella storia del calcio le soste difficilmente fanno bene alle squadre lanciate in classifica, al limite possono regalare tempo alle formazioni che stanno vivendo delle difficoltà. La Lazio invece sta attraversando un momento positivo e si spera possa continuare a viverlo: il Bologna sulla carta è una formazione alla nostra portata e che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti con alcuni infortuni di elementi importanti. La Lazio giocando come a Udine potrà sicuramente dire la sua.”
Immobile e Keita in Nazionale hanno dimostrato di essere in grande forma: “Sicuramente, mi dispiace che Keita possa essere distratto dal discorso contrattuale e forse dalla voglia di andare a giocare in un grandissimo club. Ci sono molte situazioni collaterali che a volte i procuratori sanno mettere su a regola d’arte. Spero che Keita sappia resistere alle sirene dei club internazionali dando tutto se stesso per la Lazio. Immobile i suoi gol li ha sempre fatti, non bisogna farsi condizionare dal fatto che al Borussia Dortmund non sia riuscito a dare il meglio. Quella era una realtà a mio avviso poco congeniale alle sue caratteristiche, mentre in Italia può sicuramente dire la sua. Credo che la squadra debba giocare al suo servizio per sfruttare questo suo stato di grazia sotto porta.”
Su Inzaghi sono piovute critiche spesso anche ingenerose, invece ha saputo stupire: “L’ambiente di Roma ci ha abituato a questo e ad altro a livello di critiche. Inzaghi però è un grande laziale, che stimavo da calciatore e soprattutto come persona e credo che meriti tutta la fiducia possibile. Sta facendo molto bene anche in partite come quella contro la Juventus, in cui i bianconeri forse non erano al loro massimo ma che sono stati fronteggiati benissimo dalla Lazio, che sembrava non scontare nel confronto diretto quel gap tecnico che tutti segnalavano. Inzaghi ha saputo trasmettere serenità e grande voglia di fare, due caratteristiche che spesso sono decisive per ottenere risultati importanti. Il tempo dirà quali obiettivi la Lazio di Inzaghi potrà ottenere, senz’altro io gli auguro tutto il bene possibile.”
Si parla molto degli attaccanti, ma con i nuovi acquisti Bastos e Wallace, la crescita di Hoedt e soprattutto il ritorno di De Vrij, la Lazio sembra aver centrato il vero salto di qualità in difesa: “Il ritorno dell’olandese ha cambiato tutto, è davvero di un’altra categoria ed è sotto gli occhi di tutti, infatti ho il terrore che ce lo portino via. E’ veramente un giocatore che fa la differenza e che fa giocare bene i compagni di reparto, con Hoedt, Bastos e Wallace che giocano meglio al suo fianco, ricavandone sicurezza e capacità di dare il massimo. I gol di Immobile e il ritorno a buoni livelli della difesa sono il segreto della Lazio attuale.”
Quale può essere l’obiettivo di classifica realistico di questa Lazio? “Noi laziali non siamo abituati a vincere gli scudetti d’estate come qualcun altro e non mi lancio dunque in proclami. Credo che la Lazio sia in grado di farci divertire e di regalarci delle soddisfazioni. Il campionato italiano spesso è imprevedibile, ma al momento la Lazio non si deve porre obiettivi, ma andare avanti partita dopo partita e tirare le somme solo quando gli obiettivi, magari anche inaspettati, saranno davvero a portata di mano.”
Un’ultima considerazione su una vicenda che da oltre un anno sta appassionando i tifosi laziali. E’ stato stato uno dei primi personaggi del mondo Lazio a credere veramente nella rivendicazione dello Scudetto 1915: “L’ho sostenuta perché credo che quello scudetto sia meritatissimo per la Lazio, che era prima nel proprio girone e dunque perché assegnare, dopo lo scoppio della Guerra, il titolo solo al Genoa che era al pari della Lazio, se non ancora più indietro nel girone settentrionale. Vorrei poi ricordare quanti caduti di guerra ha avuto quella Lazio: la mancata assegnazione del titolo è un neo nella storia della Federazione Italiana Giuoco Calcio, uno scheletro che è rimasto per decenni nell’armadio e un plauso va a questo lungimirante ciclone che è l’avvocato Gian Luca Mignogna, che ho avuto il piacere di conoscere e che ha saputo riportare in luce una vicenda che potrebbe regalarci uno scudetto negato che strameritavamo. Ho anche sentito di un possibile spareggio da far disputare a Lazio e Genoa, ma non avrebbe davvero alcun senso, l’unica soluzione che possa riportare giustizia è l’assegnazione dell’ex aequo. Anzi lancio un’idea: si potrebbe disputare, dopo aver stabilito appunto l’ex aequo, una partita simbolica tra Lazio e Genoa proprio per festeggiare insieme quello scudetto, per celebrare quelle che sono a pari merito le formazioni Campioni d’Italia del 1915. Sarebbe un’idea che farebbe bene al calcio e a tutti gli appassionati, dimostrando che non si vuole nulla togliere al Genoa ma si può festeggiare insieme questo evento. Avrei piacere che gli stessi genoani potessero applaudire la Lazio che come loro ha diritto a quello scudetto che la tragedia della Grande Guerra non permise all’epoca di celebrare.”