Ex laterale difensivo di Lazio ed Empoli, Manuel Belleri è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “Laziali on Air” per iniziare a parlare della sfida che domenica pomeriggio andrà in scena allo stadio Olimpico.

Nell’ultima giornata di campionato Lazio ed Empoli hanno perso contro le due milanesi: “Ho visto comunque una buona Lazio a San Siro, con una buona identità e trame di gioco interessanti fino alla trequarti avversaria. E’ mancato un pizzico di rabbia in fase di conclusione, ma in generale la Lazio ha giocato una partita di livello, pagando soprattutto errori dei singoli. In avanti è mancata un po’ di cattiveria, qualche palla giocabile in più da servire agli attaccanti. Sono però molto fiducioso riguardo la Lazio e il lavoro di Simone Inzaghi, un allenatore senz’altro propositivo. Nel Milan Montella sta facendo un buon lavoro dando spazio a molti giovani: Keita ha fatto la differenza una volta entrato così come l’ha fatta Niang tra i rossoneri.
Su Inzaghi a Roma si inizia ad avere un’idea di un tecnico conservatore, che sta escludendo giovani e nuovi acquisti favorendo l’impiego dei veterani, che non stanno però brillando particolarmente. Calciatori come Keita, Cataldi e Milinkovic-Savic possono rovesciare queste gerarchie?Allenatori come Inzaghi devono avere la forza della spensieratezza, senza pensare troppo alle gerarchie. Non devono snaturare quella che è la scelta della società, che dal momento in cui sceglie un allenatore giovane si aspetta una squadra fresca, capace di lanciare i giovani alla ribalta. Nei momenti di difficoltà è normale che l’allenatore si rifugi nei veterani, ma giocatori come Keita hanno dimostrato di avere in mano il futuro della Lazio. Probabilmente Inzaghi a Milano ha fatto considerazioni anche relative alla condizione fisica, sono sicuro che voglia il bene della Lazio e quando vedrà Keita al cento per cento lo schiererà dal primo minuto.

Da ex difensore esterno, qual è il parere sulla difesa a tre? Per la Lazio è la scelta giusta o è meglio tornare al 4-3-3?In questo periodo lavoro per il Milan in Giappone e ho avuto modo di confrontarmi con moltissime realtà. Il modulo deve essere sempre scelto per esaltare le caratteristiche della propria rosa, io vedo Inzaghi più a suo agio con la difesa a quattro, che possa fornirgli maggiori garanzie in quanto sistema di gioco che conosceva bene sin dai tempi da giocatore. Il futuro del calcio prevede però giocatori che sanno applicarsi su più moduli, un singolo che sa fare solo la difesa a quattro, per fare un esempio, limita le prospettive della squadra.

Che Empoli si troverà ad affrontare la Lazio?Secondo me i toscani stanno disputando delle buone partite ma non hanno ancora trovato la giusta identità, e soprattutto la cattiveria agonistica con la quale affrontava le partite nella scorsa stagione. L’organico è ovviamente sbilanciato a favore della Lazio, bisognerà fare attenzione soprattutto agli elementi offensivi come Maccarone, Gilardino e Saponara che con gli spazi a loro disposizione possono fare male.
Quali sono le lacune maggiori della Lazio in questo momento?Manca forse qualcosa in attacco, sono venuti meno giocatori dell’esperienza di Klose che avevano caratteristiche ideali anche per partite come quella di Milano. Giocatori con un pizzico di spessore e di personalità in più potrebbero cambiare la storia di certe partite, anche giocatori come Mauri a volte trovavano la giocata giusta per sbloccare le partite. Manca un giocatore freddo, lucido, capace di cambiare le partite anche entrando dalla panchina.
Le prime gerarchie in Serie A, dopo cinque giornate di campionato, si stanno delineando:Nel breve periodo possono emergere delle sorprese, ma alla lunga credo che per le prime tre posizioni Napoli, Juventus e Roma siano delle corazzate che possono dare lo strappo e piazzarsi sul podio come l’anno scorso. La Lazio credo sia giusto che aspiri almeno al ritorno in Europa League, guardando l’organico e considerando avversarie come Inter, Fiorentina e Sassuolo la concorrenza non manca. La Lazio ha comunque un organico di qualità pieno di giovani promettenti, un allenatore giovane e preparato e può e deve puntare al ritorno in Europa.
Lavorando in Giappone, quanto sta investendo l’Asia sulla frontiera del calcio europea?Sono a Tokyo da un anno e mezzo e mi sono risentito immediatamente calciatore, ho ricevuto delle attenzioni paragonabili solo a quando giocavo nella Lazio. Gli imprenditori cinesi hanno un grande bagaglio di tifosi che si portano dietro, il che ha un valore importantissimo in termini di marketing. Si può arrivare a vendere una maglietta a cinque milioni di persone, un fatturato gigantesco e gli stessi imprenditori asiatici vedono molto chiaramente questo business.

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