di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)
“Aho, mica male vince in 10 e mantene’ la porta inviolata n’antra vorta…”: la perfidia di un amico alla fine della gara contro il Cagliari. Con chi ce l’aveva? Con Dia, sicuro. Ma, al netto delle situazioni personali, la Lazio fa il suo: vince carburando come un diesel nella ripresa. Importanti i gol dei due esterni. Ma a noi sono piaciute anche le prestazioni di Gila e Provedel. Per le parate? No, perché non ci sono state ma per le uscite di piede, sempre puntuali. Il gol di Isaksen, la serpentina con cui ha steso il Cagliari? Una procedura che ci ha fatto tornare alla mente le prodezze del danese contro Napoli e Viktoria Plzen, lo scorso anno. Quindici punti in 10 gare, passate in tromba quattro squadre: in fondo è dolce la notte biancazzurra.
Primo tempo
– “Aho, semo tutti barbieri…”, ironizza subito un compagno di stadio vedendo un Olimpico discretamente affollato;
– Il Cagliari ci prende le misure. Noi giochicchiamo, studiamo le mosse. “Ma senza furore non famo strada…”. Già…
– Ci prova Folorunsho. Il Cagliari si fa largo soprattutto sotto la Tevere. Zaccagni sembra il più ispirato. Lazzari corre tanto ma poi regolarmente sbaglia la misura dell’ultimo passaggio. Dia? Come al solito, eternamente spalle alla porta…;
– Ci mettiamo venticinque minuti a creare qualcosa. Anzi, tre occasioni nitide. Guadagnamo il fondo e rimettiamo per chi accorre. Ma ne Basic ne Zaccagni regalano il vantaggio. Poi c’è il destro a giro di Marusic che Caprile smorza in angolo;
– Lazio a folate davanti a un arbitro incerto (ma lo sapevamo…). Sul finire della frazione prima Provedel e poi Gila si immolano. Cagliari più manovriero all’inizio e alla fine. Noi meglio nella fase centrale. Ma poca roba… “Che noia…”, il commento di un turista che popola la Monte Mario. Forse era rimasto ai tempi della multinazionale di Eriksson…
– Che ripresa sarà ? Da giocare con attenzione. Vietato scoprirsi perché il Cagliari ha dimostrato di potersi incuneare con profitto…
Secondo tempo
– Gaetano si invola ma Ivan c’è. Occhio a non sguarnire la difesa: il monito era chiaro all’intervallo;
– Facciamo confusione in mezzo al campo. Basic perde smalto. Pure Guendouzi combina poco. Per fortuna Cataldi tiene la barra dritta;
– Quando il Cagliari pensa di poter passare (anche se crea poco…), ecco la scintilla. Isaksen salta come birilli due o tre rossoblu’, incrocia e sigla il vantaggio;
– Sarri aveva inserito Vecino e l’uruguaiano dimostra di essere tornato in palla. Ma c’è da soffrire…;
– “Mo’ buttano dentro Pavoletti e aumentano i cross…”. sentenziano dalla tribuna dove mica si siedono carneadi;
– E così avviene con Pavoletti che sfiora davvero il raddoppio… Ma non molliamo, diamo tutti, spremuti come il limone. Il Cagliari si incarta pure e Zaccagni torna segnare dopo un mese… Dal derby infausto non abbiamo più perso: a quindici punti si sta meglio. Poco importa se a novembre dovremo viaggiare due volte verso San Siro. Potenza delle serie positive…
















