Alessandro Nesta, il Capitano della Lazio dello Scudetto del 2000, ha parlato così al podcast ‘Passa dal BSMT‘, di Gianluca Gazzoli. Queste le sue dichiarazioni sull’addio alla Lazio:




Io e la mia famiglia andiamo fieri del no che dicemmo alla Roma quando mi cercò. A Cinecittà eravamo in un quartiere popolare e noi eravamo “i Nesta” perché eravamo gli unici laziali, eravamo segnati. Mio padre non mi avrebbe mai visto giallorosso, per portarmi a fare il provino con la Lazio a San Basilio si alzò dal letto nonostante quel giorno era stato malissimo per un attacco influenzale, per nessun altra squadra avrebbe fatto quello sforzo. Presero me e un altro ragazzo, fu il coronamento di un sogno per lui e per tutta la mia famiglia, i miei cugini, mio fratello che già andava in Curva Nord“.

lo non volevo andar via dalla Lazio. lo l’anno l’anno prima che mi hanno venduto al Milan, il Real Madrid mi ha chiamato. lo la vivevo così l’anno dopo stato costretto perché non prendevamo lo stipendio da 8 mesi, ma non solo i giocatori, tutti magazzinieri, tutti. C’era un casino nello spogliatoio che tu non hai idea e sapevo che dovevo andar via a fine anno perché già me l’avevano comunicato e in più avevo capito che non c’era più, cioè sennò fallivamo, c’era un problema. Perciò all’ultimo giorno di mercato, la Lazio cerca di monetizzare il più possibile col Milan e io però sapevo che dovevo andar via. Pensa, allora un po’ di mesi prima c’era la Juve, ma io non ci volevo andare alla Juve, ti dico la verità. Poi dopo è saltata la Juve e dovevo andare all’Inter. Dopo il 5 maggio l’Inter è sparita per me, magari hanno fatto altre scelte, però nel 5 maggio quando l’Inter perde io ero di là. E non lo so, è saltata. Poi l’ultimo giorno di mercato capita al Milan. Al Milan non volevo andare perché per me l’Inter era la squadra che poi avrebbe vinto l’anno dopo perché ero sicuro. E invece vinciamo la Champions League il primo anno“.






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