di Giorgio BICOCCHI

Al netto della recente tradizione favorevole il viaggio sotto la Lanterna e’ carico di insidie. Una su tutte: il Genoa gioca bene, e’ in credito con la sorte avendo perso ingiustamente contro Juventus e Bologna, possiede bravi giocatori e un tecnico sagace che sa trarre il massimo dall’organico.
Noi saliremo in Liguria sostanzialmente a pezzi, senza centrocampo e con l’animo inquieto perché il calendario prossimo sembra non orientare la riscossa.




Tre osservati speciali tra i rossoblu’: l’emergente a Norton Cuffy, spinta e muscoli al servizio del collettivo, Malinovsky, sempre pronto a scagliare dalla distanza tiri potentissimi (fu lui a stroncare la corsa-scudetto della banda-Inzaghi nel giugno 2020…) e Vitinha, classe e un repertorio tignoso da attaccante vero.

Insomma, servirà una Lazio coraggiosa, che accetti la sfida e non demorda. Che si aiuti in campo e che non lasci spazi ai rivali (anche perché a Como e Bologna i rossoblu’ hanno dimostrato di rimessa di saper far male…).
Su chi puntiamo per conquistare punti determinanti? Su Romagnoli, Castellanos e Zaccagni. Ma servirà l’apporto di tutti – anche dei due Primavera in panchina – per schivare una classica imboscata…

Aggiungete l’urlo di Marassi e la caccia alla prima vittoria stagionale del Genoa: insomma, senza cambi in mezzo al campo dove fioccheranno, al netto di Cataldi, gli esperimenti, la sensazione è che possa essere una notte alquanto scivolosa. Come lo e’ già la classifica con la Lazio malinconicamente collocata nella parte destra, piena di problemi, incomprensioni e con un ambiente che rischia – in caso di ulteriore sconfitta – di implodere…






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