di Genziana LILLERI AFICETTI

La Nazionale italiana è di nuovo senza guida tecnica. Dopo la vittoria per 2-0 contro la Moldavia – che ha chiuso un ciclo segnato da risultati deludenti – Luciano Spalletti ha ufficialmente lasciato la panchina azzurra. Una separazione annunciata e maturata nel clima teso delle ultime settimane, culminato nella pesante sconfitta contro la Norvegia.




Ma il vero nodo ora è capire chi sarà il prossimo commissario tecnico. E per la FIGC il percorso si sta rivelando più tortuoso del previsto.

I “no” che hanno spiazzato Gravina

Il primo grande rifiuto è arrivato da Claudio Ranieri, appena ritiratosi dopo l’ultima stagione alla guida della Roma. L’ex tecnico giallorosso ha declinato la proposta della federazione, lasciando di stucco Gravina e i suoi uomini. Secondo quanto riportato da Tuttomercatoweb, Ranieri avrebbe ritenuto il momento non adatto per tornare in panchina, consapevole che un suo insediamento avrebbe potuto sollevare dubbi sulla reale volontà della FIGC di rinnovare davvero il progetto azzurro.

Subito dopo è arrivato anche il rifiuto di Stefano Pioli. Il tecnico ex Milan ha preferito onorare l’accordo che sembrerebbe ormai impostato con la Fiorentina, escludendo ogni possibilità di una svolta improvvisa verso Coverciano.

Gattuso in pole per la panchina azzurra

Con i primi due candidati fuori gioco, sta prendendo quota il nome di Gennaro Gattuso. Ex centrocampista campione del mondo nel 2006, Gattuso rappresenta il profilo che mette d’accordo le anime divise della federazione: conosce l’ambiente azzurro, ha un forte carisma e una lunga esperienza da allenatore in Italia e all’estero.

Secondo quanto riferito sempre da Tuttomercatoweb, la sua candidatura sta guadagnando terreno anche per ragioni simboliche: Gattuso incarnerebbe quel “spirito battagliero” che è mancato all’Italia nelle ultime uscite, e che la FIGC vorrebbe recuperare in vista delle qualificazioni mondiali del 2026.

Le prossime mosse

La FIGC vuole chiudere entro la metà di giugno, in tempo per preparare la fase finale delle qualificazioni. L’identikit tracciato punta su un allenatore “italiano, energico, che conosce il gruppo e sa lavorare in contesti di pressione”. Gattuso, oggi libero dopo l’esperienza all’Olympique Marsiglia, sembra il profilo più adatto.

Nel frattempo, Gravina ha evitato conferenze stampa e dichiarazioni ufficiali. Ma l’urgenza di una svolta chiara, dopo anni di incertezze e fallimenti, è ormai impossibile da ignorare. E l’Italia ha bisogno, più che mai, di una nuova voce capace di ridare identità, cuore e orgoglio alla maglia azzurra.






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