di Genziana LILLERI AFICETTI
Continua il botta e risposta tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e il numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Quest’ultimo aveva risposto in maniera stizzita alle critiche di Lotito sulla debacle della Nazionale contro la Norvegia, col patron biancazzurro che aveva sottolineato come le responsabilità appartenessero ai vertici federali esattamente come accade nel caso dei club. Aveva replicato Gravina: “Non posso rispondergli, lui più volte tende a portare i discorsi a livelli molto bassi e lì è imbattibile, non accetto la sfida su questo terreno. Non si può affrontare un tema così delicato con il rancore che ha sempre distinto la sua attività nei miei confronti. L’etimologia di rancore porta al rancido: è qualcosa che non mi appartiene. Lascio a lui quelle espressioni”.
Claudio Lotito, a margine della presentazione del progetto “Lazio Academy”, a Rieti, è tornato sulla crisi dell’Italia controreplicando al Gabriele Gravina: “Io ho fatto una considerazione non facendo nomi o cognomi, ma dicendo che quando un progetto fallisce più di una volta bisognerebbe farsi delle domande e darsi delle risposte”. “Io ho detto che se la Lazio non funziona i tifosi se la prendono con il presidente. Ma con la differenza che il sottoscritto mette i soldi e fa il presidente decidendo le scelte. Lì qualcuno ricopre un ruolo e percepisce emolumenti, quindi deve rispondere alla collettività. Non sta lì perché c’è stato messo da Nostro Signore, ma ne percepisce dei vantaggi di ruolo e di funzione. Il fatto è di non porsi nella condizione di poter essere messo in discussione”. Poi una citazione in latino di Cicerone: “Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?”.