di Giorgio BICOCCHI
“Tutta la settimana a di’: che c’annamo a fa’ in Conference? E il risultato e’ che non ce credevi e non ce vai…”. Si esce a testa bassa dall’Olimpico (mamma mia, quanti Aquilotti tristi abbiamo visto…) e ognuno da’ la sua versione sul crollo biancazzurro, dal 2016 sempre qualificati in Coppae adesso opla’, da settembre tutto sul divano o al cinema coi biglietti ridotti dell’infrasettimanali. La realtà è che la squadra non è stata contagiata dallo scarso entusiasmo di molti per la Conference (diamine, pure un pari andava bene) ma zavorrata da un finale di stagione in cui molti avevano le ruote sgonfie. L’anno si chiude nel peggiore dei modi: la Lazio perde, regala un primo tempo, neppure con un uomo in più per 50 minuti riesce a segnare il gol-qualificazione. E rotola malinconicamente al settimo posto, inseguita adesso da mille dubbi e riflessioni. Che estate sarà? Che tipo di mercato sarà attuato? Con quale tecnico e tipologia di giocatori? Brutto guaio, un guaio da Lazio, purtroppo…
Primo tempo
– Cominciamo alla camomilla, un classico ormai all’Olimpico. Il Lecce inizia deciso, guadagna un paio di corner, e’ più vivo di noi;
– Traccheggiamo con passaggi in orizzontale. E in avanti il vuoto…;
– “Ma perché sta partita senza anima?”, si alimenta il dibattito in tribuna. Combiniamo davvero poco…;
– Un paio di colpi di testa ma senza sviluppi. Brutta Lazio, ragazzi;
– “Impossibile gioca’ cosi male…”, ci chiede un vecchio amico di stadio. Ma all’Olimpico abbiamo spesso giocato così, Parma docet;
– E alla fine il gol lo prendiamo: percussione di Coilibaly, favorita da una uscita di Gila scellerata;
– Fioccano i fischi. Il Taty si ribella e impegna Falcone. Poi Pierotti viene espulso per doppio giallo. Iniziano le mischie furiose davanti Falcone ma arriva la fine della frazione;
– Abbiamo praticamente buttato un tempo, senza costruire nulla. La Fiorentina perde a Udine ma godrà di un uomo in più nella ripresa. Nulla e’ facile per la Lazio…
Secondo tempo
– Baroni si affida al talismano Pedro. Che inizia a calciare da tutte le posizioni. Ma non è serata…;
– Attacchiamo ma ci vorrebbe un po’ di qualità. Che latita. Sbattiamo sul muro salentino. Tanti cross che non spaventano;
– Guendouzi, parata di Falcone. Poi Pedro, Rovella, Taty. Dia resterà un mezzo fantasma per tutta la gara;
– Quando la Fiorentina ripasserà in vantaggio a Udine i timori si materializzano. “Er giovedì me mangerò gli sbocchi in santa pace senza veni’ a vede’ la Conference”, scherza un amico;
– Ma lo smacco e’ grande e da’ fastidio. Lazio sconfitta in casa dal piccolo Lecce e senza Europa la prossima stagione. Non capitava dal 2016, dall’anno dell’esonero precoce di Pioli… Insomma, ci eravamo abituati bene… e adesso se non è inferno poco ci manca, purtroppo