di Giorgio BICOCCHI

Visto? A volte gli orsi non sono così brutti… Eccessivo pessimismo alla vigilia: non era per nulla scontato – come volevano alcuni – che perdessimo a San Siro… E poi era un po’ scritto in cielo che fosse la Lazio a far perdere lo scudetto all’Inter, troppo esuberante nello 0 a 6 dell’andata. Parliamoci chiaro: per la mole di gioco e le occasioni create – soprattutto nel secondo tempo – e’ un risultato che ci va anche stretto… E’ stato Pedrito ad alzare il nostro peso offensivo nella ripresa: due reti e Inter costretta al pari-beffa. Lazio bella e orgogliosa soprattutto nel secondo tempo. E 10 punti conquistati fuori casa contro Napoli, Inter, Milan e Atalanta: un dato che evidenzia che questo organico, in fondo, non è così male…




Primo tempo

Non sarà una frazione da lustrini e paillettes, tutt’altro. Ritmo blando e compassato. “Colpa dell’Inter: ma lo sanno che (ri)lottano per lo scudetto o pensano alla Champions”, gracchia subito un amico;

– Noi, in avanti, combiniamo poco. Acerbi ferma Haaland, figuriamoci se non blocca Taty. Isaksen poi ha due cagnacci da passare: Di Marco e Bastoni;

– Si calcia poco in porta, anzi quasi mai. Chiffi fischia a volta a casaccio (e qualche volta ci va pure bene…). Tavares sembra in palla. Ma e’ davanti che teniamo poco palla e incidiamo nulla o quasi;

– Il primo tiro in porta arriva al minuto 28 con Mandas che si oppone al solito sinistro di Di Marco;

– Noi aspettiamo il corridoio giusto. Che ci procuriamo alla grande quando Isaksen si presenta da solo davanti a Sommer. L’errore e’ del danese che calcia male. “Ma alzarla no, sta palla?”, si commenta amaramente. Anche se quel prototipo di azione l’abbia vista fallire anche a Felipe e al Mago, tanto per citare due che avevano maggiore classe di Isaksen…;

– Purtroppo la fregatura è dietro l’angolo. L’Inter conquista un angolo e Bisseck – con una “puntata” da campetto dell’oratorio – trafigge Mandas;

– E’ la cosa peggiore quando incassi un gol nel recupero. La domanda è : riusciremo a recuperare facendo gol a una difesa ermetica come quella nerazzurra? Mah…

Secondo tempo

– Pedro rileva un evanescente Isaksen. E la gara cambia perché la Lazio e’ armonica e sfonda;

– Taty inventa il corridoio per Dia: peccato;

– Tavares fuori per crampi. Non c’è pace per il portoghese. “Ammazza questo…”, si riflette nella varie chat biancocelesti;

– E l’Inter? Niente di particolare. Si accuccia, ci controlla;

– Ma il pareggio e’ nell’aria ed e’ meritato. Vecino fa da sponda per Pedrito che timbra l’angolo;

– La sensazione e’ che potremmo osare e provarci ancora. Ma incassiamo un altro gol di testa, sempre di Dumfries, maledizione. “Aho, ma possibile che ce segna sempre questo?”;

– Ma mica è finita. Bisseck stoppa col gomito una iniziativa del Taty. Rigore che Pedrito infila. Poi si soffre, maledettamente. Ma con tanto orgoglio strappa un pari importante. Male che va potrebbe essere Conference… Ma non è detta l’ultima neanche per Champions e Europa League… chi l’avrebbe detto lo scorso agosto?






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