di Giorgio BICOCCHI
“Ma non converrebbe gioca’ sempre fuori casa?” Fioccano le riflessioni del post-Castellani. Con l’undicesima vittoria fuori casa in saccoccia la Lazio torna a guardare con un pizzico di fiducia al finale del torneo. Ma quanta sofferenza! In 11 contro 10 dal minuto 39 abbiamo creato poco o nulla. Sotto ritmo, complessivamente sotto tono in tanti interpreti ci portiamo però a Roma una vittoria pesante. Con un altro rigore grosso come una casa che non ci e’ stato assegnato ne’ dall’arbitro ne’ dal Var…
Primo tempo
– Pronti, via, stavolta segnano noi. Hjsay scodella, Viti buca e Dia spiazza Vazquez. Azione semplice, palla in rete;
– Sapete come si dice nel mondo del pallone? Che non è sempre cosa buona segnare nei primi giri di lancetta… E infatti ci adeguiamo. Ci rendiamo pigri. Aspettiamo l’Empoli, dandogli il pallino del gioco…;
– “Aho, invece de ammazza’ sta partita je damo fiducia all’Empoli”, si commenta. Per carità, gli azzurri non combinano granché ma sai come e’ con la Lazio…;
– Non ci affacciamo più in avanti: restiamo a difesa di Mandas, peraltro attento;
– Colombo, primo giallo su Rovella. Poi ancora Colombo su Gigot. Stavolta l’arbitro omonimo caccia il centravanti. “Ammazza, come entrava pe fa’ male questo…”. Verissimo…;
– In 11 contro 10 partita in discesa? Così dovrebbe… Guendouzi sfiora il palo, Marusic e il Taty non impattano bene di testa. Ma adesso davanti serve cinismo e lucidità per chiudere la contesa…
Secondo tempo
– Ripartiamo traccheggiando. E l’Empoli segnerebbe pure un gollonzo fortunatamente annullato dal Var. Ma il pericolo non ci scuote;
– “Niente, e’ come se aspettassimo er gol loro”, gracchia un amico. Giochiamo in modo lento e prevedibile. E in attacco combiniamo davvero poco complice la scorsa vena del Taty;
– Con Isaksen sulla destra sfondiamo di più ma, nel complesso, resta gara di sofferenza. Pur non compiendo Mandas parate di rilievo;
– Baroni si copre gettando nella mischia Baroni. Gila terzino da’ l’idea della potenziale trincea. Ed e’ quella che ci aspetta quando Hysaj becca due gialli in pochi minuti e viene cacciato;
– “E mo’ rischiamo pure de fini’ in nove coi cambi finiti…”, il lugubre commento quando Provstgaard si spacca la fronte;
– Che finale, ragazzi! Pedro si mangia il 2 a 0. Poi non si vede concesso un rigore grosso come una casa. Fioccano i cartellini. Cinque minuti di recupero. Vittoria sofferta ma pesante. Adesso dateci la Juve!