Marco Baroni ha commentato in conferenza stampa il passaggio del turno della Lazio in Europa League: 1-1 contro il Viktoria Plzen e quarti di finale raggiunti dopo la vittoria per 1-2 dell’andata.
Che emozioni ha vissuto questa sera?
“Non riesco a soffermarmi sui traguardi raggiunti, non sono un celebratore di me stesso. Sono concentratissimo, chiaramente sono entusiasta per la società, per noi e per il nostro popolo. Devo lavorare con la testa, con umiltà e attenzione. Lo sento come dovere verso i miei ragazzi, mi hanno dato grande disponibilità dal primo giorno e sento questa responsabilità. Siamo contenti di questa sera, ringrazio i tifosi per come ci hanno sostenuti”.
Questa eliminazione è crudele per il Plzen?
“Faccio i complimenti al Plzen, ha fatto una partita importante ma lo sapevo. Hanno messo in difficoltà tante squadre, la difficoltà è stato far capire alla squadra quali difficoltà potevamo trovare in campo. Dopo il gol subito ho visto la voglia che la squadra aveva di passare il turno”.
Cosa non le è piaciuto questa sera?
“Le difficoltà sono legate al loro gioco, sono fenomenali nel giocare sulla seconda palla. Per noi era una partita complicata, faccio fatica oggi a trovare delle situazioni semplici. Era una partita complicata e l’abbiamo gestita al meglio. Abbiamo portato Vecino a giocare 90 minuti, ne ha fatti 65-70 Castellanos che per noi è fondamentale. Pedro ha fatto una grande partita, Nuno ha dato quello che poteva, è tornato Dele anche se non è al meglio. Quando si è in dirittura d’arrivo ritrovare questi giocatori è fondamentale”.
Qual è la condizione fisica della squadra in vista di domenica?
“In partite così ravvicinate domani sarà un giorno importante, ma dopodomani vedremo come sta la squadra. Spesso i fastidi emergono dopo le prime 24 ore, adesso è difficile pensare a chi andrà in campo. Appena finita la partita ho parlato subito della trasferta di Bologna, siamo già concentrati su domenica. Dovremo recuperare le energie e andare a giocare una partita importante”.
Quanto è contento dell’incisività della squadra sulle palle inattive?
“È una componente su cui lavoriamo, spesso troviamo squadre che ci aspettano. Loro oggi hanno giocato con un’aggressività pazzesca, quando trovi una squadra così aggressiva che ti raddoppia spesso non è facile. La risorsa della palla inattiva è fondamentale, la squadra ci sta lavorando e dobbiamo sfruttarla. Non sempre si può trovare gol su azione, specialmente in queste competizioni segnare su calcio piazzato è fondamentale”.
Quanto può far bene alla squadra una qualificazione così sofferta per non dare nulla per scontato?
“Noi avremo una trasferta difficile su un campo difficile contro il Bodo, noi dobbiamo pensare però partita dopo partita. Analizzare ora il prossimo turno è impossibile, siamo ambiziosi e vogliamo arrivare fino in fondo. Ci aspetteranno partite difficili, in Europa non devi guardare solo il nome delle squadre o dei giocatori, sarebbe l’errore più grande. Ora ci sarà una partita bellissima contro una squadra in grande forma come il Bologna, poi avremo la sosta. Qualcuno andrà in nazionale, saranno giorni importanti per lavorare”.
Cosa è cambiato nella testa di Isaksen? Quanto è cresciuto Zaccagni?
“Io stimo tanto i miei giocatori, li vedo forti. Quando li vedo forti li stimolo, Isaksen aveva bisogno di lasciarsi andare. Ora non ha più paura di rischiare, a questi livelli devi rischiare la giocata e provare le cose difficili. In queste cose trovi la crescita del singolo. Zaccagni non è una sorpresa, a me piace l’esterno che viene dentro a chiudere l’azione, forse si sono trovati meglio anche da questo punto di vista”.
Il carattere è la grande qualità di questa squadra?
“Abbiamo trovato una capacità di rimanere dentro la partita e non perdere lucidità, lo abbiamo dimostrato recuperando il risultato nel finale. Non molliamo mai e non perdiamo identità, questo è merito della squadra. Stiamo piano piano crescendo all’interno della prestazione e dell’identità, nello spessore mentale stiamo crescendo molto”.