Dalla sala stampa della Doosan Arena il tecnico biancazzurro Marco Baroni ha commentato in conferenza stampa la vittoria della Lazio in casa del Viktoria Plzen nell’andata degli ottavi di finale di Europa League.
Cosa avete provato al gol di Isaksen?
“Lo sapevamo, la squadra l’avevo preparata sul tipo di partita che occorreva fare su questo campo in cui è difficile giocare il pallone, l’avversario verticalizza e gioca sulla seconda palla. Siamo stati bravi, una partita delicata e un po’ più sporca. Devo fare i complimenti ai ragazzi ma non mi stupisce questo, la squadra sta facendo un salto a livello mentale e di condizione, anche di capacità di calarsi sul momento. Ci siamo difesi con ordine specialmente con la doppia inferiorità, il gol è il premio alla squadra che ha saputo soffrire ed è rimasta in campo fino alla fine”.
I tanti gol segnati nei finali di partita cosa rappresentano?
“Se non sbaglio, anche se coi numeri bisogna essere prudenti, oggi è il 18’° gol nell’ultimo quarto d’ora ed è la testimonianza della capacità mentale di questa squadra che resta sempre in partita. Siamo entrati in quattro in area, sono contento per il gol di Isaksen che ha fatto una partita di grande attenzione. Ma non mi stupisce, il danese è in forte crescita. Ci voleva grandissima reattività, loro nel finale lo erano di più perché noi veniamo da una gara dove abbiamo speso l’inverosimile. Ci teniamo questo risultato, che è importantissimo”.
È la vittoria più importante della sua carriera da allenatore?
“Viene dopo una grande sofferenza, l’abbiamo ottenuta con dedizione e attenzione. La squadra voleva vincere la partita e lo ha fatto quando non era facile per la doppia inferiorità. Sono venuti fuori il carattere, la voglia e la partecipazione, che sono apprezzati da tutti e soprattutto dai nostri tifosi. Quando fai una partita a cui non sei abituato, è difficile e occorreva una particolarità reattività. Non posso dire che la squadra non abbia corso, ma non siamo abituati a fare la corsa all’indietro. Parliamo anche del terreno ora, voglio avere rispetto, non è presentabile per una competizione così ed è chiaro che questi fattori li abbiamo patiti nella qualità”.
Le espulsioni di Rovella e Gigot?
“Quando le partite si fanno così dire ci può stare di perdere lucidità, ci sono state delle provocazioni e degli scontri. Per me era più da espulsione il fallo su Guendouzi, perché era un entrata da dietro. Certe ingenuità non dovrebbero avvenire, ma è comprensibile”.
Il campo ha inciso sulle difficoltà di oggi?
“Ho elencato alcuni fattori che secondo me hanno inciso sulla capacità di poter produrre del gioco. Qua ho visto partite di squadre importanti che ci hanno sbattuto i denti. Gigot e Romagnoli hanno difeso tanti palloni. Il campo è stato un fattore determinante, noi abbiamo approcciato bene ma quando loro hanno iniziato a calciare e a fare una partita un po’ sporca l’abbiamo patita. Ai ragazzi più esperti, quando ho presentato la partita, sentivo dire attenzione che su questi campi si possono fare brutte figure, perché devi avere la capacità di calarti in una partita che non è nelle tue corde”.
Cosa vi ha lasciato il successo di domenica col Milan?
“La partita di Milano ci ha prosciugato tanto dal punto di vista delle energie fisiche e mentali, però bisogna vederle le partite di questa squadra qua. Se sono arrivati fin qui è perché hanno fatto gare in cui hanno mandato in difficoltà tutti, perché sono partite che non sei abituato a fare”.