di Gisella SANTORO
Tra i premi consegnati nella notte degli Oscar c’è quello che viene riservato ai migliori attori non protagonisti: personaggi secondari che non hanno ruoli di spicco ma che danno il loro contributo al successo del film. Così, a San Siro, mentre Zaccagni segnava il primo gol biancazzurro del mese di marzo, Provedel, tornato titolare, dimostrava di non aver perso il suo talento e Il solito Pedro regalava la vittoria alla Lazio, Isaksen ha dato il suo contributo risultando, ancora una volta, determinante per il buon gioco della squadra. A parte i numerosi tiri in porta, il danese ha fatto espellere Pavlovic e si è preso il calcio di rigore che ha consegnato i 3 punti alla Lazio.
Con la sua fisicità poco devastante, tutte le sue qualità si concentrano su tecnica e intelligenza: gioca spalle alla porta e quando riceve il pallone nella parte centrale del campo, si gira e lo porta in avanti. A quel punto, a ridosso dell’area di rigore, punta l’avversario, si sposta il pallone dal piede destro al piede sinistro o viceversa e cerca lo specchio della porta. In altri casi, crossa il pallone cercando il guizzo vincente di un compagno di squadra.
Nelle ultime partite Isaksen è stato sempre determinante ma in alcuni casi il suo contributo non è servito ai fini del risultato. Le prossime partite, a partire da quella contro il Victoria Plzen di giovedì prossimo in Europa League, necessitano di buone prestazioni ma anche e soprattutto di vittorie.