di Fabio BELLI
Provedel 6,5 – Torna tra i pali dopo due partite e dimostra sicurezza. Attento sia sulla conclusione ravvicinata di Reijnders che sulla botta da fuori di Pavlovic. Sul colpo di testa vincente di Chukwueze non può fare nulla..
Marusic 7 – La sua progressione inaspettata è l’azione chiave che porta al gol del vantaggio. Prima dell’intervallo è costretto a lasciare il campo dopo un duro contrasto con Theo Hernandez. (Dal 46’ LAZZARI 6: Deve gestire la pressione crescente del Milan nella ripresa. Soffre le accelerazioni di Leao e Theo, andando in difficoltà.)
Gila 7 – Preciso e tempestivo negli interventi difensivi, si distingue anche per la sicurezza nel possesso palla e facendo passare una serataccia a Gimenez. In fase di impostazione si prende responsabilità, avanzando con personalità. Prestazione solida.
Gigot 6.5 – In alcuni frangenti appare eccessivamente irruento ma resta un marcatore di sicura affidabilità. Ha l’opportunità per raddoppiare, ma il suo tiro è troppo debole. Esce stremato. (Dal 78’ Patric 6: Ritorna in campo dopo un lungo stop. Deve ritrovare ritmo, ma il suo ingresso è comunque un segnale positivo per Baroni.)
Nuno Tavares 7.5 – Inarrestabile sulla fascia, attacca senza sosta e mette in difficoltà gli avversari. Approfitta del cambio forzato di Jimenez per prendersi la corsia. Anche con Walker la storia non cambia. Una prestazione maiuscola “sporcata” però difensivamente dall’errore su Chukwueze, dimenticato sul gol subito.
Guendouzi 8 – Lotta su ogni pallone e si fa sentire nei duelli a centrocampo contro avversari tosti come Fofana e Musah. Pressa, ruba palla e imposta con qualità ed è uno schermo inesauribile davanti alla difesa. Suo il lancio che porta all’espulsione di Pavlovic, suo il passaggio che porta Isaksen a procurarsi il rigore. Instancabile.
Rovella 7 – Cuore e cervello della Lazio. Aggressivo in fase di recupero, lucido in regia: si abbassa spesso tra i centrali per avviare l’azione e lo fa con grande personalità. Altra prestazione da leader.
Isaksen 8 – Sta vivendo un momento di forma straordinario. Salta l’uomo con facilità, si inserisce, crea superiorità e aiuta in fase difensiva. Sfida Theo Hernandez senza timori e lo mette più volte in difficoltà. Con uno dei suoi strappi provoca il rosso a Pavlovic, poi si guadagna il rigore decisivo nel finale. Devastante. (Dal 78’ Noslin 6: Entra per dare freschezza all’attacco e provare a chiudere la partita.)
Dia 6,5 – Alterna il ruolo di trequartista a quello di punta, facendosi valere nel pressing e nei contrasti. Sfiora il gol, ma Maignan gli dice di no, la mancanza di lucidità sotto porta al momento è il suo cruccio. Combatte per tutta la gara, gli manca solo la rete.
Zaccagni 8 – Festeggia le 150 presenze con la Lazio siglando il suo decimo gol stagionale. A San Siro è una costante minaccia per la difesa rossonera, va vicino alla doppietta e guida la squadra con la mentalità di un vero leader. Trascinatore. (Dal 78’ Pedro 7.5: Entra con il peso della responsabilità di un rigore al 98’ e lo trasforma con freddezza. Una sentenza dagli undici metri, decide la partita con la sua classe ed esperienza.)
Tchaouna 6 – Fornisce l’assist per Marusic nell’azione del primo gol, ma nel complesso fatica a incidere. L’impressione è sempre che da esterno riesca a cavarsela meglio. (Dal 58’ Vecino 6: Torna in campo dopo mesi di assenza. Si piazza a centrocampo con Guendouzi e Rovella, deve ritrovare il ritmo partita.)
BARONI 8 – La Lazio non vinceva a San Siro contro il Milan in campionato dal 2019, ed era stata l’unica volta dal 1989: cinque anni dopo, arriva un successo dalla portata enorme. La squadra affronta la gara con mentalità e coraggio, soffre quando necessario ma porta a casa tre punti d’oro per la corsa Champions, credendo al successo anche dopo la doccia gelata del gol di Chukwueze.