di Giorgio BICOCCHI
“Aho, sarebbero bastati Rocchi e Pandev pe’ batte st’Inter…”: si rifugia nel passato un amico ma non è che abbia tutti i torti. Nel 2009 Tommasino e Goran, in fondo, trascinarono la Lazio di Delio Rossi alla conquista della Coppa Italia. Già perché poi il nocciolo di questa notte meneghina e’ questo: la Lazio e’ stata eliminata dalla competizione per la scarsa vena dei suoi centravanti. Impalpabile Tchaouna, abulico Dia, Noslin, schierato a destra, ha fatto più il terzino che l’esterno. Insomma senza il Taty due gare e nessun gol messo a segno: qualcosa vorrà dire… Peccato perché la squadra si è espressa su livelli nettamente migliori rispetto a Venezia (ci voleva poco, obietterete…), tenendo in scacco l’Inter per larghi tratti. Ma se non capitalizzi quanto produci puoi pretendere davvero poco… Tralasciando, peraltro, i mille dubbi che ha generato il gol di Arnautovic con una posizione punibile di fuorigioco di De Vrji, sagoma fissa davanti a Mandas. Ma ormai alle prodezze degli arbitri siamo arci-abituati…
Primo tempo
– La scoppola di dicembre sembra sia servita. Ci accovacciamo nella nostra metà campo pronti a schizzare di rimessa;
– E il nostro apripista – sotto la Tribuna centrale – e’ Isaksen, intraprendente e produttivo;
– L’Inter sonnecchia. “Ma nun te fida’, questi so’ furbi…”, ci scrive un amico. E, almeno per quanto concerne la prima frazione sarà così;
– Zaccagni inventa un delizioso filtrante per Dia: tiro e primo angolo. Poi c’è la sgroppata di Isaksen (a sinistra) con Martinez che manda in angolo. Lotito, in tribuna, pare ammirare il suo “salmone” (così lo ha soprannominato);
– Teniamo palla, conquistiamo un sacco di palloni con gli anticipi ma davanti, alla fine, non pungiamo. Tchaouna, dove sei?
– Fabbri ammonisce Aslani ma poi estrae il giallo per Isaksen (mah…) e Pellegrini;
– “Guarda come va a fini’, eh?” E’ cattivo profeta un amico di stadio. Al primo tiro in porta l’Inter passa. Lo fa con un tiro al fulmicotone di Arnautovic: Mandas non si muove ma il tiro – arquato – era una folgore. E poi ci sarebbe pure De Vrji in fuorigioco davanti al nostro portiere. Ma nessuno dei nostri protesta, Chiffi al Var pensa ad altro ed opla’…
– Insomma, avremmo meritato noi il vantaggio e invece ci ritroviamo sotto. “E come te sbaji…”. Anzi ci manca poco pure che subiamo il raddoppio: la rasoiata di Aslani sfiora il palo. Cosa fare per recuperare? Tchaouna e’ un caso aperto: inserire Pedro? Il problema sarà attaccare ma senza esporsi troppo alle micidiali ripartenze. E poi già impensierire la difesa dell’Inter sarà una mezza impresa, pensano un po’ tutti
Secondo tempo
– Iniziamo arrembanti anche perché l’Inter si chiude a doppia mandata. Isaksen ed e’ bravo Martinez. Poi Zaccagni in mezza rovesciata ed ancora Martinez. La Lazio c’è, e’ sul pezzo, sciorina gioco ma – in rapporto a quanto produce – raccoglie poco o niente;
– Baroni schiera Pedro, Noslin e Nuno. Inzaghi vede avvicinarsi la fine e butta dentro Chala e Bastoni. Della serie: c’avro’ pure il Napoli sabato la Coppa non la butto…;
– Poi entra in scena Fabbri: punisce col penalty una entrata di Gigot su Correa. Chalanoglu spiazza Mandas;
– Baroni fa esordire Ibrahimovic che si fa subito ammonire. La gara e’ bella che andata. Pedro pizzica la traversa: non è proprio serata… La squadra, con orgoglio, chiude comunque in avanti. L’Inter vince davvero col minimo sforzo. Noi riproveremo nel 2026 ad essere protagonisti in Coppa Italia fino alla fine…