di Giorgio BICOCCHI

Boemia, eccoci. Scacciato il pericolo-derby, ecco il Viktoria. Andata e ritorno piazzate tra la sfida casalinga di Campionato contro l’Udinese. Non abbiamo un precedente allegro con le squadre ceke, in verità. Pioli, nel 2016, visse una notte da incubo all’Olimpico con la sua Lazio maltrattata 0 a 3 dallo Sparta Praga. Ma la doppia sfida contro i rossoblu’ e’ largamente alla nostra portata, inutile confutare ciò che sembra nitido.

Il Viktoria ha uno stadio piccolo ma appassionato e una storia fatta di sei scudetti. Plzen, la patria della birra (qui se ne producono i due terzi che poi invadono il mondo…) e’ la quarta città della Repubblica Ceca. Avviso per chi la visiterà: occhi all’insù per ammirare il più alto campanile del Paese.

In Europa League il Plzen ha chiuso la maxi-classifica con 12 punti, frutto di tre pareggi e tre pareggi: e’ formazione che corre, pressa, soprattutto in casa dove nel passato ha battuto la Roma di Di Francesco, il Napoli e pareggiato con il Milan.

Non ha individualità di spicco: e’ il classico collettivo in cui nessuno emerge sull’altro ma tutti forniscono il proprio contributo. Sarebbe opportuno – ma sembra pleonastico ricordarlo – segnare all’andata, propiziando il passaggio del turno per poi suggellare il tutto all’Olimpico. Qualcuno obietterà? E dei potenziali quarti non ci parli? Testa al Plzen, nessuna distrazione, troppo importante giocarsi questa Europa League a petto in fuori. Boemia, arriviamo: servirà una Lazio sul pezzo, giovedì 6 marzo, per eludere il ritmo e il pressing dei ceki. E solo dopo andremo a farci una birra…

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