di Giorgio BICOCCHI
Chi regge Lukaku? Chi affronta Mc Tominay? Tutto giusto ma a noi spaventano angoli e spioventi. Perché sapete come vanno queste partite: a volta l’inzuccata, il colpo di testa può orientare l’esito di una gara e cambiare radicalmente il canovaccio. E il Napoli – oggettivamente – possiede giocatori possenti e potenti in acrobazia (Anguissa, Mc Tominay, Di Lorenzo su tutti) in grado di impensierire tutti, mica solo noi. Perché non vorremmo che tutti dipingono una squadra in flessione – ma che pur sempre guida il torneo – ma che poi la resurrezione avvenga proprio contro di noi, ormai spauracchio degli azzurri visto che non ci battono da fine estate del 2022…
Nonostante i timori per eventuali dinamiche in acrobazia, la Lazio possiede – eccome – le virtù per mettere in difficoltà gli azzurri. Pensate alla corsia di sinistra, ad esempio, con Tavares e Zaccagni a spingere e a proporsi a rotazione. O la lotta di Taty dalla trequarti in su. O le corse e i contrasti di Guendouzi e Rovella, ad esempio.
Il dubbio su Dia si risolverà sul filo di lana. Su chi opteremmo nel caso in cui il senegalese si sedesse in panca? Su Dele Bashiru – che ha già battuto due volte il Napoli quest’anno – utile baluardo per contrabattere qua e là e magari decisivo in qualche staffilata da fuori area. Questo consentirebbe di sganciare a gara in corso Pedro e lo stesso Dia per una Lazio molto tecnica e propositiva nell’ultima mezz’ora. Concordiamo con coloro che affrescano questa sfida come una “partitaccia”: anzi se ci dicessero “prendi 4 punti tra Napoli e Venezia“ firmeremmo col sangue pure oggi perché vorrebbe dire chiudere febbraio ancora al quarto posto da soli.
Vero e’ pure che la Lazio sarà comunque un brutto cliente per gli azzurri. Perché ha ripreso a correre e sembra davvero aver lasciato alle spalle il duro periodo post-derby. E allora animo e passione: può succedere di tutto. Anche che vinciamo ancora, magari…