di Giorgio BICOCCHI

“E’ iniziata la volata-Champions ma uno come Pedrito e’ sempre mejo averlo dalla propria parte…”: concetti condivisibili si ascoltano uscendo dall’Olimpico. In effetti ci voleva la freddezza sottoporta di Pedro per chiudere la pratica-Monza dopo la salve di occasioni fallite in precedenza dalla Lazio. I soliti Laziali brontoloni (avete presente le pentole di fagioli quando vanno in ebollizione?) diranno: eh vabbè ma era il Monza. Ci sono però diversi indizi che lasciano ben sperare in vista di Napoli, Venezia, Inter e Milan, ovvero il prossimo, diabolico poker di partite che ci aspetta. Innanzitutto la vena ritrovata di Zaccagni e Tavares. Poi gli assist che fornisce sempre Taty. E anche una complessiva condizione fisica che ci sembra ritrovata dopo il calo patito dopo Natale. Aggiungete la copiosa produzione offensiva e il dato che adesso l’attacco della Lazio e’ il terzo più prolifico del Campionato. Annotare il tutto, please…

Primo tempo

– Cominciamo a collezionare occasioni. Mica potenziali ma nitide. “Aho, questi c’hanno la maja rossa ma mica so’ er Liverpool…”, ci ricorda un amico;

– Il giovane portiere Pizzignacco sventa su Zaccagni e il Taty. Poi Romagnoli a botta sicura ma non si passa…;

– Queste partite sono così: se le sblocchi subito probabilmente giochi sul velluto poi… Ma il problema è sbloccarle… Funziona la catena di sinistra: sotto la Tevere gli interscambi tra Zaccagni e Tavares aprono squarci nella difesa del Monza;

– “Niente, manca la precisione e lucidità sottoporta”, ci ricorda il figlio di un amico. Sintesi perfetta. “Ma che vuoi fare il giornalista da grande?”, gli chiediamo. “Macché, farei la fame poi…”. Beata sincerità…;

– Intanto siamo passati in vantaggio. Un colpo di testa smarcante del Taty propizia lo smash di Marusic davanti a Pizzignacco;

– Fioccano le occasioni, create da Isaksen e Zaccagni soprattutto. Che sovente sbagliano l’ultimo assist;

– Si fa male Dia (“e te pareva che potevamo sta tranquilli”) ed ecco Pedrito. Che con una rasoiata sfiora il 2 a 0;

– La frazione si chiude così. Con la Lazio che impreca: gia, potevamo stare benissimo avanti di due o tre reti. Ma invece dovremo  chiudere in fretta la pratica. Perche queste gare sono beffarde… e noi altre beffe non vogliamo proprio provarle…

Secondo tempo

– Cinque minuti in archivio e altre tre nitide occasioni che non capitalizziamo. “Questi mica se vorranno porta’ sta’ partita in bilico fino alla fine?”, il grido di allarme di uno spicchio della Monte Mario…;

– No, perche ci pensa Pedrito. Sontuoso la palla in verticale del Taty, Pedro controlla e spedisce nell’angolo;

– Adesso si gioca in scioltezza. Baroni inizia a pensare a qualche cambio. Intanto Zaccagni confeziona un altro assist al bacio per Taty che fa tris;

– Entrano Noslin, Tchaouna, Dele Bashiru. La squadra fa girare palla ma improvvisamente poi accelera. Noslin fila sul fondo e rimette al centro: Pedrito gioca d’astuzia, allarga il destro e fa spegnere la palla nell’angolo opposto del portiere. Gol che pare facile ma che facile non era proprio;

– “Certo, se Pedro ritorna quello dell’autunno so’ cavoli pe l’altro… pure se je danno I rigorini…”: e la considerazione di un amico non fa una piega;

– Vorremmo tanto chiudere con la rete inviolata. Ma non ci riusciamo per un fallo commesso in area da Lazzari. Rigore e 4 a 1;

– Ma non ci stiamo a chiudere così: Dele Bashiru – che gia appena entrato si era mangiato un gol dopo una rabbiosa progressione – segna con un tiro potente e preciso. Fa 5 a 1, come era giusto che fosse;

– Di nuovo quarti da soli in classifica. Le altre non demordono ma avanti ci siamo noi. “Datece er Napoli, sabato…”, chiosa un amico prima di salutarci al parcheggio dello Stadio dei Marmi. I Laziali sono brontoloni ma, a volte, pure super ottimisti…

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