di Valerio Giuseppe BELLINGHIERI
Presso il Centro Sportivo di Formello, il mister biancazzurro Marco Baroni ha risposto alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa per il match che la Lazio dovrà disputare contro il Monza di Bocchetti.
Dopo il Cagliari arriva il Monza, che insidie ha questa partita?
“E’ una partita d’alto rischio. Perché il Monza è in difficoltà ma è anche una squadra centrata e si sta giocando le ultime possibilità di salvarsi e quindi le difficoltà stanno in questo. Noi dobbiamo essere centrati sulla prestazione e volere questa prestazione con attenzione e determinazione ma principalmente con ferocia agonistica. Occorre ritmo voglia e determinazione”.
Un giudizio sul mercato ed in particolare: come sono nate le scelte sulle liste con le esclusioni di Pellegrini e Belahyane?
“Il mercato è chiaro che è stato un mercato di prospettiva. Sono arrivati 3 ragazzi un 2003, 2004 , 2005. Giocatori che insieme fanno 70 presenze e c’è da parte nostra la massima intenzione di velocizzare, migliorare e velocemente questi ragazzi che hanno qualità e che dobbiamo assolutamente inserirli. E’ compito mio creare le condizioni di miglioramento veloce per permettergli di dare una mano al gruppo. Per quanto riguarda le liste in Uefa la loro esclusione é stata determinata da due fattori: il primo è quello elencato poco fa. Il secondo è che ho un gruppo squadra e credo che abbia meritato sul campo la qualificazione. Credo che il gruppo in questo momento abbia dal punto di vista mentale e di preparazione qualcosa in più dei nuovi e quindi la lista è stata fatta basandomi su questa logica“.
Luca Pellegrini…?
“È una mia scelta, assolutamente. Una scelta che nasce da alcune considerazioni. La prima: io fondo tutto sulla sacralità del gruppo. Il gruppo e la squadra viene prima dei giocatori e dell’allenatore. La sacralità sta dentro il sacrifico e il dare in ogni allenamento l’80% non c’è niente di sacro perché devi dare il 120%. Luca ha un’opportunità da questa scelta, perché non ho chiuso la porta, anzi…e lo ringrazio che ha lavorato bene negli ultimi due giorni. Ma voglio vedere ogni giorno, la voglia, la determinazione e la dedizione di rientrare dentro il gruppo squadra. Io l’ho dimostrato nella prima parte di campionato, lui ha già fatto il minutaggio dello scorso anno. Solo a Cagliari ha fatto di più. Sono il secondo allenatore che ha creduto in lui quindi questa è la mia scelta illogica ma logica…”
La Lazio non vince in casa in campionato da 2 mesi. Ha inciso che gli avversari vi conoscono meglio e quindi va aumentato il giro del motore o è un caso?
“A noi non vincere in casa ci fa male. Ci da fastidio. Per questo domani sembra che sia una partita facile ma non lo è e per questo dobbiamo tirare fuori la migliore prestazione. E’ chiaro che le squadre ti aspettano e si abbassano. Attaccare a difesa schierata non è facile. Abbiamo analizzato gli errori, ci stiamo lavorando. Ora abbiamo qualche settimana in più per lavorare e questo per me è oro colato perché tutto questo passa dal campo e all’intento del campo dobbiamo trovare le soluzioni per migliorarci perché abbiamo questa necessita per rimanere dove vogliamo rimanere. Occorre uno step ancora e decisivo”.
Come sta Tavares? Domani gioca titolare? Ha parlato di mercato di prospettiva della Lazio. Le altre hanno fatto un mercato più immediato. Pensa che gli equilibri per il 4° posto possano cambiare?
“Questo non mi interessa. Rinnovo con fermezza e convinzione la fiducia nel mio gruppo squadra. Questo non me lo toglierà nessuno. Quando ho parlato del lavoro, ecco, la sacralità sta principalmente dentro il lavoro. Il fatto di aver reinserito Hysaj e Basic è perché hanno 180 allenamento con noi. Questi ragazzi si sono allenati sempre anche fuori ruolo e hanno dato tutto se stessi. La dedizione che hanno dato non giocando per me è un valore, anche se non può essere utilizzato. Io ho sempre detto alla squadra che è vero che c’è il mercato ma può essere un disturbo. Noi dovevamo continuare a fare quello che facevamo, ora gli sportelli sono chiusi e possiamo ripartire senza intromissioni esterne di pensieri, parole o cose che possono girare.
La testa ora è solo li dentro. Solo la squadra e il senso di sacrificio e la sacralità ci può portare a raggiungere quello che vogliamo. Non c’è mercato che tenga. Io non conosco società che fanno mercato per peggiorare la squadra. C’è un presidente che mette budget, un direttore che cerca i giocatori e un allenatore che li deve migliorare. Io guardo chi ho e devo migliore questi ragazzi. Non dobbiamo pensare che se sono arrivati 3 di prospettiva e altri hanno preso altro…io non guardo a casa degli altri. Noi siamo questi. Grande fiducia illimitata verso il mio gruppo perché li vedo crescere giorno dopo giorno e le cose da migliorare ce le prendiamo sul campo. Nuno Tavares e Lazzari sono disponibili e faranno parte del gruppo nella partita dall’inizio o a gara in corso“.
La classifica però non la determina solo la Lazio. C’è la vittoria della Juve che ha preso il 4° posto. Il colpo di Gatti è rigore o no?
“Ci credi che non l’ho visto? Come faccio a vedere gli altri e che punti fanno? Io guardo i punti che faccio io. Questa cosa di guardare gli altri è una fragilità ed una debolezza. Non voglio commentare perché non l’ho guardato”.
Castellanos fa giocare bene la squadra ma mancano i gol. Questo step riuscirà a farlo? Può diventare trequartista in style Dia?
“Quando io cucio un gioco lo faccio base alle caratteristiche. Se il giocatore va tanto in profondità cerco soluzioni che lo sfruttano. Noi dobbiamo migliore. Taty lo sa ma lui è forte. A me piace la mobilità fuorizonale se no Zaccagni non si ritrova li come un centravanti a fare gol. Lui ha tante possibilità di miglioramento poi è chiaro che è una punta ma io sono contento di quello che fa. Fa meglio alcune cose e deve migliorare su altro, deve solo fare il passettino”.
Si può recuperare Hysaj per la doppia sfida della Lazio in Europa League? Con il ritorno di Vecino e l’arrivo dei Belahyane si può passare a 3?
“Hysaj ho spiegato il motivo della lista. Io spero di averlo il prima possibile, è bastato vedere nelle tre partite giocate il contributo che ha dato, io non avevo avuto dubbi. All’inizio c’erano state scelte diverse societarie, non posso entrare nelle questioni economiche. Quando si è riaperta la porta è tornato con noi. Fino a che i giocatori offensivi si sacrificano…li possiamo sostenere. Nel momento in cui qualcuno cade ci sono condizioni o ci sono situazioni diverse non è escluso che possiamo passare a 3. Vecino è importante, è vicino al rientro. Così come Patric. Li posso considerare acquisti perché sono stati lontani tanto tempo e riaverli è un valore aggiunto straordinario”.
Un commento sulla cessione di Castrovilli, solo infortuni o c’è stato altro? Come vi siete lasciati? Isaksen sembra aver fatto lo scatto mentale, merito delle voci mercato?
“Gaetano è un ragazzo top, un giocatore che ha avuto problematiche. Ha avuto una ricaduta che lo ha fermato e non è facile ripartire. Ci siamo guardati negli occhi e in virtù di un rapporto leale, perché non prendo in giro i miei giocatori, abbiamo capito che per il suo percorso aveva bisogno di più spazio e qui non ce n’era. Su Isaksen: oltre al sacrificio un’altra parola importante è fiducia. I giocatori hanno bisogno di fiducia. Noi vogliamo tutto e subito ma anche giocatori importanti hanno faticato in Italia e poi sono esplosi. Ha grande potenziale e va liberato. Ora sta bene e noi siamo contenti della sua crescita”.
La Lazio ha fatto 3 gol nelle ultime 4 in casa pur creando tanto. Mentre in trasferta sono di più. Sfortuna o c’è da migliorare?
“Questa squadra vince le partite se non sbaglia niente. Noi non possiamo fare partite davanti alla nostra area, non è nelle nostre corde giocare basso. E’ chiaro che quando giochi, quando hai la tua identità basata sul gioco ci sono situazioni dove puoi essere scoperto. In casa secondo me è stato casuale. La Fiorentina è entrata 2 volte e ha fatto due gol. Poi certo ripartire 2-0 in casa non è facile ma la squadra ha reagito e sono orgoglioso di questo e di quello che ha prodotto. Peccato per il palo finale di Pedro perché poteva permetterci di recuperare la partita. Però noi dobbiamo stare dentro la prestazione non uscire da lì. Non possiamo concedere distrazioni”.
Noslin e Tchaouna a che punto li vede nella Lazio?
“Sono due ragazzi con grandi potenzialità. Hanno la mia piena fiducia. Si sono calati entrambi in un ruolo che magari avevano fatto meno ma io sono straconvinto delle loro potenzialità e stiamo lavorando forte su di loro sia dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. Perché la Lazio è uno scalino, un livello che bisogna salire insieme. Noi dobbiamo dargli una mano ma hanno le potenzialità per stare li sopra”.