Prima della conferenza stampa di Oliver Provstgaard, parola al DS Fabiani: “Io per semplificare lo chiamo Oliver, è un ragazzo che noi seguiamo da tempo, abbiamo fatto un’operazione sulla falsa riga di Mandas, anticipandone i tempi di inserimento all’interno del club e dello spogliatoio proprio per far sì che in questi mesi, al di là del suo utilizzo o meno in campo, prenda contatto con il mondo Lazio apprendendo anche la lingua. È un giocatore, secondo me, importante. Ha delle doti innate, una stanza fisica imponente, un grosso colpitore di testa ma non inganni la sua statura perché è anche rapido sui sui primi passi. È un giocatore importante che non potrà che fare un ottimo percorso qui alla Lazio, non a caso lo abbiamo preso a titolo definitivo.




Domande a Provstgaard:  

Hai fatto un bel salto dall’ultimo posto in Danimarca alla Lazio, ti senti già pronto per la serie A italiana? Cosa ti aspetti da questa avventura alla Lazio anche in prospettiva per il futuro? 

“Ho fatto un grande salto, però mi sento pronto per questo passo che ho fatto. Ero il capitano anche di una delle mie squadre per cui le mie qualità sono in linea con questa avventura.Devo imparare dagli altri, devo imparare dalla serie A. Io penso che faccia parte del viaggio che mi porterà a diventare un grande giocatore.”

I tifosi sui social sono rimasti molto colpiti dall’averti visto indossare una vecchia maglia della Lazio nel 96-97. Nei giorni scorsi raccontavi che era di tuo padre, puoi spiegarci come mai tuo padre aveva la maglia della Lazio e perché l’hai scelta quel giorno? 

Quella maglietta me l’aveva data mio papà, in realtà era una delle 2,3 magliette che avevano a casa e inoltre mio papà l’aveva comprata dopo che la Lazio aveva vinto il campionato qui quindi per me è un sogno particolare essere qui. Si mette una maglietta da calcio una volta l’anno per sostenere la lotta contro il cancro e avendo questa a mia disposizione l’ho scelta.”

Che consigli ti sta dando o ti ha dato Isaksen per inserirti il più velocemente in Italia? L’Italia solitamente viene ritenuta una delle migliori sotto l’aspetto tattico e come difensore che cosa ritieni di poter migliorare ancora?  

“Isaksen mi sta aiutando a muovere i primi passi qui a Roma, mi ha detto tante cose belle per quanto riguarda l’Italia, soprattutto di Roma e mi sta aiutando anche a trovare un alloggio. Per quanto riguarda il calcio mi ha detto che qui è sicuramente è più fisico e più tattico e io, come difensore dovrò lavorare molto sull’aspetto tattico.”

Cosa ne pensi dei tuoi attuali compagni di reparto?  

“Nel mio ruolo ci sono grandi giocatori con esperienza però devo dire che loro vengono sempre verso di me con con un grande sorriso e con la voglia di insegnare a un giovane. In particolare oggi ho giocato con Gigot in squadra in allenamento e questo mi ha fatto molto piacere. Mi sembra di essere qui da molto più tempo.”

Quali sono le tue caratteristiche e punti di forza?  

“Per quanto riguarda i punti di forza, la Danimarca, come tu hai detto, ha dei giocatori molto forti quindi io guardo molto a loro. Io mi sento un giocatore moderno, difensore moderno. Mi piace impostare la giocata da dietro e poi sono, come ha detto il direttore, alto, mi sento forte, fisicamente e buono nel colpo di testa.”

Senti di dover migliorare sotto l’aspetto fisico essendo il campionato italiano molto fisico?  

“Ora che sono qui in serie A per essere completo sento che devo lavorare anche sulla parte fisica. Devo avere pazienza, sono giovane, mi rendo conto di non essere completo. Una delle aree su cui devo migliorare anche la parte muscolare per contrastare i grandi attaccanti della serie A.”

Quali sono le tue sensazioni, le tue preoccupazioni, le tue paure, le tue motivazioni di entrare in un grande club, in una grande città e di affrontare questa esperienza?  

“È un grande salto però ho ancora queste sensazioni di grande felicità, per me è sempre la prima volta qui a Roma. L’esperienza eccezionale e una sfida positiva. Io spero in futuro di poter essere una giocatore importante per la Lazio.”

Il campionato danese si è fermato da un bel po’, come stai fisicamente? Ti senti già pronto per avere un’impatto immediato? 

“Mi sento molto bene tant’è vero che arrivare alla Lazio in questo momento è forse il momento giusto. È vero che per un po’ non ci siamo allenati però abbiamo giocato delle gare amichevoli, forse può mancare la preparazione per la partita o sulla parte tattica, però allo stesso tempo la pre-season è stata molto molto dura, quindi io mi sento in grande forma e pronto per per giocare anche qui.”

La Lazio è una piazza molto supportata, il tifo spesso in campionato ed in coppa ha dimostrato di essere il 12º uomo in campo. Per te questo aspetto può rappresentare una carica aggiuntiva o una forma di pressione? 

Più tifosi sicuramente vuol dire più pressione, però mi piace vederla anche come più tifosi uguale più passione, più motivazione. Loro ti spingono a giocare bene e fanno grande il club quindi amo questo, sentire questa pressione coi tifosi e penso che quando vinci è bello, ti danno tanto e quando perdi in fondo ti sostengono.”






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