di Giorgio BICOCCHI
Con la Juve che ci ha sorpassato, la Fiorentina che ci ha ripreso e il Bologna che incalza la gara di stasera sull’isola assomiglia ad uno spartiacque. Perché utilizzare questo termine abusato, chiederete. Semplice: un successo (sarebbe il sesto di fila in Sardegna) ci farebbe tornare al quarto posto solitario, ricacciando indietro le inseguitrici. Ma un pareggio (alla terza malaugurata ipotesi non vogliamo pensare…) ci consegnerebbe alla bagarre più totale e – cosa ancora più sgradevole – ad una settimana di polemiche e tensioni, tutte cose di cui spesso il nostro ambiente si ciba e si alimenta.
I rischi di questo viaggio di lunedì sera in Sardegna? Ci sono, certo. Un campo stretto, un ambiente ostile (qui il gol di Caicedo al ‘99 turba ancora i sonni di molti…), una squadra che in casa da’ sempre tutto, con grinta e tenacia.
Ma la Lazio e’ nettamente più forte nonostante le ultime amnesie dettate più da tante assenze contemporanee che da una crisi di rigetto. Da ricordare che il Cagliari – a fronte comunque di buone individualità come il portiere Caprile (a cui comunque abbiamo segnato tre reti nella sfida di Coppa contro il Napoli), Piccoli, Zappa e Gaetano – ha vinto solo 5 delle 22 gare disputate, sempre mostrando diversi buchi dalla cintola in giù. E saranno questi i difetti da evidenziare in una sfida che dovremo da subito prendere di petto. Ecco, la speranza allora è che Baroni, in settimana, abbia lavorato sull’approccio. Entrare in campo con la testa per aria – come accaduto contro Roma, Como e Fiorentina – non lascerebbe affatto tranquilli perché significherebbe dare fiducia al Cagliari e al suo stadio.
Una preghiera per il Taty: non abbocchi alle provocazioni di Mina, uno specialista della materia. Un’altra per Dia e Zaccagni: entrare in area palla al piede perché Luperto e lo stesso Mina non eccellono in velocità e letture. Chi crede alla cabala tocchi ferro: contro il Cagliari siamo in serie positiva da 19 gare. E poi mai quest’anno abbiamo pareggiato lontano dall’Olimpico. Chiosa finale su arbitro e addetti al Var: Manganiello un po’ ci nquieta. E al Var c’è Paterna, colui che annullo’ il gol di Rovella a Parma. Noi però non vogliamo pensare ne’ alle statistiche, ne’ alla cabala. E neppure ad oscure presenze. Ci basta che la Lazio faccia la Lazio e che torni dall’isola con una vittoria. Allora si che tutto tornerebbe in linea con i nostri sogni…