di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)
“Aho, manco i pionieri de Piazza della Libertà potevano pensa’ a na’ Lazio così in Europa League…”. Tira fuori un romantico passato un tifoso scendendo le scale della Monte Mario, in archivio il sesto successo in 7 sfide continentali. Già, neanche nei sogni più belli – la scorsa estate – potevamo pensare di mettere in riga squadroni come United, Tottenham, Gala, Porto e Fenerbahce e altri. E di vincere, praticamente, a meno di goleade subite a Braga, la fase regolare della manifestazione. “Li facessero l’artri I play-off: noi li guardamo sul divano…”.
Real Sociedad schiantata nel primo tempo dalla tecnica dei nostri: tre gol, un palo, altre occasioni nitide. Una Lazio sontuosa, a tratti irresistibile, nella prima frazione. Un altro successo di largo prestigio contro la settima della Liga. Un altro squillo in un cammino europeo ad oggi strabiliante!
Primo tempo
– Come a Verona partiamo col botto: mischia in area e il tiro di Gila e’ una folgore che non lascia scampo;
– L’arbitro belga ammonisce subito Rovella (ma non era neanche fallo…), confermando la sua inclinazione ai provvedimenti. Se ne accorgerà dopo un po’ Munoz…;
– Controlliamo e ripartiamo. Anche se Sucic (pallino di Tare quando giocava a Salisburgo) coglie un palo clamoroso che ci fa venire i brividi;
– Dia va vicino al 2 a 0. Poi Castellanos si fa respingere il colpo di testa sulla linea (madonna, questione di pochi centimetri davvero…). E Gila coglie il palo sul tap-in. Lazio arrembante. Come in autunno;
– “Ma questa era una delle difesa più forti d’Europa?”, si commenta in tribuna-stampa. La considerazione sorge spontanea perche’ la Lazio e’ un fiume in piena…;
– Isaksen sguscia per la seconda volta a Munoz, sotto la Monte Mario. Rosso per il basco. E gara che pare in discesa;
– Non facciamo rifiatare gli spagnoli, non gli diamo tempo per riorganizzarsi. Isaksen serve un assist al bacio per Zaccagni che la piazza in porta;
– E mica e’ finita… Tavares per Taty: l’argentino stavolta colpisce e fa 3 a 0. Apoteosi! ;
– Ovviamente siamo della Lazio: tutto bene non va mai al cento per cento. Nuno si da male sotto la Tevere. Si tocca l’inguine o l’interno coscia. “Esce camminando bene…Pe me domenica gioca…”. Si scommette sulla presenza del portoghese domenica contro i viola. Ma sarà il pessimismo poi a farsi largo;
– La frazione si chiude con Guendouzi spostato terzino destro, Marusic sull’altro versante e Dele Bashiru mediano;
– Congeleremo – con tre gol di vantaggio e un uomo in più – la gara a 72 ore dalla partita coi viola? Siamo curiosi di verificarlo ;
Secondo tempo
– Giochicchiamo, come e’ giusto che sia. Entra Pedrito appena si ricomincia a giocare. Poi ecco Noslin e Tchaouna, facendo riposare Zaccagni e Isaksen. Facciamo possesso palla, quasi ad oltranza…;
– Sotto di tre gol e con un uomo in meno, i baschi pensano giustamente al prossimo turno di Liga;
– Tiki-Taka in salsa biancoceleste. Non facciamo come l’Inter: per rispetto della Real non affondiamo;
– “Quasi quasi tra un po’ me ne vado…”, ci scrive un amico. Un po’ per guadagnare tempo, un po’ per schivare il traffico, un po’ per non prendersi tutta l’umidità dell’Olimpico;
– Baschi sulla difensiva: due linee strette che fanno spazio solo sull’esterno. Noi abbiamo ormai la Fiorentina in testa: ci passiamo la palla, indugiamo.Vorremmo che segnasse Noslin – reduce da un periodo altamente jellato – ma e’ Pedrito a scuotere la porta basca con un tiro che si stampa sulla traversa;
– Esordio di Balde, il fratello di Keita: Baroni concede la vetrina a un debuttante;
– Abbassiamo l’attenzione e la Real ci punisce di testa;
– Ma e’ notte di festa: Lazio promossa agli ottavi, prima in classifica a meno di crolli tellurici in Portogallo. Soprattutto di nuovo – dopo tanti anni – applaudita protagonista in Europa…