L’avvocato Gian Luca Mignogna è stato ospite nella serata di Goal di Notte, lo storico programma condotto da Michele Plastino su Lazio Tv. Ecco i punti toccati con la rivendicazione dello Scudetto 1915 per la Lazio sempre in primo piano:

“E’ chiaro che siamo in un momento importantissimo perché il 3 febbraio ci saranno le elezioni per la nuova governance federale. Tutti pronosticano la conferma di Gravina come Presidente e sembra che Lotito non farà più parte del Consiglio Federale. L’idea della rielezione di Gravina non mi dispiace,  perché potrà e dovrà rispondere almeno a tre domande fondamentali”.

“La prima è perché è stata nominata una seconda commissione che di fatto ha tolto valore al pronunciamento della prima, la quale aveva reso ragione di tutte le mie tesi ed i miei rinvenimenti documentali ed era pure composta da giuristi e professionisti di valore assoluto”.

“La seconda è perché sono stati accorpati al riesame del Campionato 1914/15 ulteriori procedimenti che non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro: il Campionato 1924/25 reclamato dal Genoa, che però si è concluso sia sul campo che con ricorsi e controricorsi in ambito federale, ed il Campionato 1926/27, quello del caso-Allemandi che portò alla revoca dello Scudetto al Torino, anch’esso conclusosi sul campo e definitosi nelle competenti sedi giudiziarie”.

“Il Campionato 1914/15, invece, è un caso unico al mondo e neppure minimamente assimilabile agli altri due, perché quel torneo non si è mai concluso sul campo stante lo scoppio della Grande Guerra che impedì la disputa della finalissima nazionale tra Lazio e Genoa, né tantomeno è mai stato ufficialmente discusso e definito in ambito federale o giudiziario, tant’è che abbiamo provato con certezza assoluta che la delibera di assegnazione dello Scudetto 1915 al Genoa non esiste in quanto mai adottata”.

“La terza cosa che Gravina dovrà spiegare è perché il parere della seconda commissione è comunque rimasto nei cassetti della Figc e non sia stato reso pubblico. In molti mi dicono che il congelamento del procedimento di riesame sia dovuto ai pessimi rapporti intercorrenti tra il presidente federale ed il presidente della Lazio, ma io mi rifiuto di pensare che il provvedimento di assegnazione ex aequo non venga adottato soltanto per motivi personali, se così fosse sarebbe molto squalificante. Poi comunque la mancata conferma di Claudio Lotito nel prossimo Consiglio Federale, laddove confermata, farebbe cadere questo tipo di alibi ed anche ogni ipotesi di possibile conflitto d’interesse in merito”.

“Io oggettivamente non penso che lo stallo creatosi sia da attribuire esclusivamente al presidente Gravina, che presiede un organo federale di tipo collegiale ed ha sopra di lui o alle sue spalle qualcosa o qualcuno che potrebbe avere influito sull’iter. Queste in ogni caso sono domande che dovrebbero essergli poste dai giornalisti che si occupano di temi federali o che potrebbero anche essere formulate in altre sedi istituzionali, atteso che una condotta omissiva reiterata potrebbe perfino comportare il reato di frode sportiva”.

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