di Giorgio BICOCCHI
E’ passato il concetto che è la Lazio a dover rischiare di più in questo derby dell’Epifania. Ed e’ una riflessione – proposta da molti in verità – che contestiamo. Ma come? Abbiamo 15 punti di vantaggio, stiamo disputando un campionato di élite e a rischiare saremmo noi? Magari chi rischia – se il derby non dovesse vincerlo – e’ proprio la Roma. Che resterebbe, perdendolo, con 20 punti alla fine del girone di andata (accreditata quindi al massimo di 50 punti alla fine del torneo, roba che neppure in Conference andrebbe…) e salirebbe a 21 se pareggiasse (e le proiezioni conclusive sarebbero le stesse poco più su esposte…).
Quindi sgombriamo il campo da finti equivoci: sarà la Roma ad avere sulle spalle il peso della prima stracittadina dell’anno (occhio che ce ne potrebbero essere altre anche in Coppa Italia o Europa League…). Alla Lazio, in fondo, vanno bene due risultati su tre: anche il pari – ragionando con la logica – non sarebbe da buttare considerando la successiva gara interna contro il Como in un match alla nostra portata.
Certo, una certezza c’è. Quella di dover comunque giocare un derby attento. Sulle palle inattive, ad esempio, le cui omissioni in serie ci sono costate già la stracittadina dello scorso aprile, decisa di testa da Mancini.
La Lazio vista con l’Atalanta, chiaro, non teme nessuno. Ma bisognerà verificare se l’effetto-derby limiterà psicologicamente qualcuno dei nostri. La migliore tattica sarebbe quella di aspettare i giallorossi e scappare di rimessa: un po’ quello che ha fatto il Milan nel primo tempo della sfida di San Siro. Attaccare centralmente, dando palla al Taty, aspettando poi una sua imbucata per gli accorrenti dall’esterno: ecco un’altra modalità per colpire.
Poco ci preoccupano le statistiche: se e’ vero che Ranieri ha prevalso nei 4 derbies che ha diretto sulla panchina giallorossa ecco… sappiate che ogni riscontro numerico prima o poi si estingue. Fondamentale sarà far sfogare i rivali e poi colpire: ma senza farsi prendere dalla frenesia. Saranno gli altri a portare il peso della croce per 90 e passa minuti stante quel cratere in classifica che ci divide…